"Argo-Cassiopea", nuovo confronto tecnico su prescrizioni: chiusa fase studi, "vanno realizzate"
Le autorizzazioni comunali rilasciate per il progetto sul gas prevedono, in capo alla multinazionale, interventi per la tutela ambientale
Gela. "Argo-Cassiopea", l'importante investimento sul gas di Eni, da mesi in produzione, dovrà però corrispondere anche a una precisa serie di prescrizioni ambientali. Progetti che dovranno essere concretizzati, in gran parte a tutela dell'ecosistema marino. Le parti sono tornate a confrontarsi nel tavolo tecnico indetto dall'amministrazione comunale. Il sindaco Terenziano Di Stefano e l'assessore Filippo Franzone stanno seguendo personalmente l'evolversi di un iter assai complesso, che ha risentito in passato di non pochi ritardi. Le autorizzazioni comunali rilasciate per il progetto sul gas prevedono, in capo alla multinazionale, interventi per la tutela ambientale. "Vanno realizzati e nessuno intende rinunciarci - dice l'assessore Franzone - stiamo cercando di definire modi e tempi. È nostro intendimento dare piena attuazione". Questa mattina, tutte le parti presenti hanno dato l'assenso circa la chiusura della fase degli studi. Al confronto tecnico, tra gli altri, partecipa il referente della Riserva Biviere, Emilio Giudice. Si dovrà siglare il protocollo necessario a dare impulso alla progettazione degli interventi, tutti a carico di Eni. "Vorremmo definirlo entro fine gennaio - continua Franzone - certamente, c'è la volontà di dare precedenza a una delle prescrizioni, per andare avanti e giungere a una prima attuazione pratica, successivamente seguita dalle altre". Le parti si rivedranno: sarà necessario avere un protocollo chiaro e un quadro complessivo dei costi che la multinazionale dovrà coprire per le opere alla base delle prescrizioni. Dalla Riserva Biviere, in più occasioni, è stato fatto notare che gli interventi di tutela dettati dalle prescrizioni andavano realizzati già prima dell'avvio dei cantieri di "Argo-Cassiopea". Intorno alle autorizzazioni per i giacimenti, rilasciate dall'ente comunale, alla cui stesura partecipò l'allora assessore della giunta Greco, l'attuale sindaco Di Stefano, rimane l'incognita del riconoscimento delle royalties estrattive. La burocrazia regionale ha stoppato tutto, in attesa di verifiche sull'esatta ubicazione a mare, ma il primo cittadino ritiene illegittimo lo stop e la scorsa settimana, come abbiamo riferito, ha deciso di scrivere al premier Meloni e al governo nazionale.
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