“Argo-Cassiopea”, iter proroga al ministero: parere Biviere, “prescrizioni vanno attuate”

 
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Gela. L’investimento “Argo-Cassiopea” sul gas, come è stato più volte ribadito, rimane un asset fondamentale per lo sviluppo di una nuova rete nazionale di approvvigionamento energetico. I lavori sono attesi da tempo e i manager di Eni, a più riprese, hanno rassicurato sul fatto che si possa andare in produzione entro il 2024. Si tratta di un progetto che assorbe gran parte delle risorse finanziarie previste nel protocollo del 2014 e garantirebbe sbocchi occupazionali utili anzitutto all’indotto. La fase autorizzativa è stata gradualmente affrontata e superata. Anche Palazzo di Città, per quanto di propria competenza, ha rilasciato due diversi provvedimenti, nell’arco di circa un anno. Al ministero dell’ambiente è in corso un ulteriore iter per la proroga della validità del decreto Via-Aia, che riguarda soprattutto le aree a mare del sistema dei giacimenti del gas. E’ in atto la fase istruttoria attraverso la relativa commissione. A novembre, Eni ha inoltrato le risposte alle richieste di integrazioni. Adesso, è stato inviato anche il parere rilasciato dalla Riserva Biviere. Il responsabile, Emilio Giudice, ha prodotto oltre sessanta pagine, nelle quali si ripercorrono le altre tappe del progetto sul piano della verifica autorizzativa. La documentazione è stata inoltrata al ministero ma anche alle strutture regionali. Giudice precisa che ad oggi, nonostante quanto riportato nei permessi emessi dal Comune, non c’è stato l’avvio delle attività necessarie a dare seguito alle prescrizioni dettate all’azienda, per garantire la salvaguardia ambientale e ridurre al minimo l’impatto nelle aree vincolate ricomprese nell’investimento sul gas. Nel parere emesso, come più volte capitato anche in altre disamine, Giudice punta sulla necessità che venga rispettato il piano di gestione. Sulle prescrizioni, scrive che “Enimed non riporta le 15 prescrizioni del provvedimento del Comune di Gela (PU n.36/2021) e soprattutto non riporta le prescrizioni e le indicazioni del secondo provvedimento (PU n.22del 23/09/2022) dove si esplicita la non ottemperanza e un richiamo metodologico sull’applicazione delle mitigazioni, delle compensazioni e i relativi indicatori e cronoprogrammi, disattesi parzialmente dal Comune di Gela”. Sono in totale sessantotto le pagine del parere, che analizzano quanto indicato da Enimed nelle integrazioni della procedura ministeriale per la proroga della validità del decreto Via-Aia. Secondo l’analisi di Giudice, il contenuto di uno dei punti delle integrazioni trasmesse dall’azienda “non corrisponde al vero”. Il rappresentante della Riserva Biviere, per quanto di sua competenza, continua ad insistere sull’attuazione delle prescrizioni e delle mitigazioni per il territorio, a partire dalla salvaguardia dell’habitat marino. Riferisce di quanto previsto nel Pitesai nazionale per le aree idonee e non idonee. Il parere finale, almeno per quanto riguarda la procedura in atto al ministero sulla proroga, continua ad essere “condizionato” all’esecuzione delle prescrizioni.

Ne indica ventuno e si riporta soprattutto al contenuto dei due provvedimenti autorizzativi rilasciati dal Comune e strutturati sull’osservanza di mitigazioni e compensazioni. “Le linee guida nazionali per la valutazione di incidenza approvate nel dicembre 2019 (GU n.303 del 28/12/2019) prevedono che tali attività devono essere realizzate ante operam”, si legge nel parere. Ad inizio dicembre, gli uffici municipali della struttura Suap hanno dato l’ok anche alla cosiddetta “area trappola” del progetto “Argo-Cassiopea”. “Si precisa che il presente parere e le relative prescrizioni tengono conto del cumulo degli impatti riportato nel piano di gestione dei siti di Rete natura 2000, approvati dalla Regione, decreto D.D. dipartimento dell’Ambiente della Regione Siciliana n. 465 del 31 maggio 2016 e dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela Del Mare con decreto del 07 dicembre 2017. Inoltre tiene conto degli obiettivi del piano di risanamento ambientale DPR del 17 gennaio 1995. Si fa presente che qualora il progetto non venisse adeguato alle prescrizioni prima dell’inizio dei lavori il parere si deve intendere negativo”, conclude Giudice.

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