Gela. Riparte la prossima settimana, in sede ministeriale, la conferenza di servizi che sta valutando tutti gli aspetti tecnici del piano di messa in sicurezza operativa dei terreni insaturi di raffineria. Da Eni Rewind, l’azienda della multinazionale specializzata nelle bonifiche, sono arrivati ulteriori riscontri, richiesti dagli enti che partecipano al tavolo. All’ultimo confronto di inizio novembre mancavano rappresentanti del Comune, come segnalato nel verbale. Ancora una volta, i dubbi si concentrano sulle modalità delle “indagini integrative” preliminari agli interventi di messa in sicurezza (per le aree ancora produttive) o di bonifica (per quelle non più in produzione). Durante gli approfondimenti condotti ad inizio novembre, si è posta la questione di accertare se ci fosse già la copertura autorizzativa per “gli impianti previsti dal progetto di bonifica”. E’ stato verificato che non rientrano nell’Aia della bioraffineria. “Si procederà pertanto con l’elaborazione di un’istanza di Autorizzazione unica ambientale (AUA) per i punti di emissione convogliata in atmosfera associati agli impianti di bonifica, che sarà presentata al Suap del Comune di Gela, dandone evidenza al MiTE nell’ambito dell’istruttoria del progetto di messa in sicurezza operativa”, si legge nella nota di riscontro trasmessa dai responsabili di Eni Rewind. Anche nel corso della prossima riunione si continuerà a prendere in esame il progetto di intervento per i terreni insaturi dell’area di raffineria Eni.
In zone non produttive, per le quali è in programma la bonifica, ci saranno verifiche ulteriori, con indagini integrative, principalmente a Bosco Bulala e Valle Priolo. La scorsa settimana, durante gli Stati generali per la rigenerazione dei territori, è stata confermata la soglia minima dei procedimenti di bonifica definitivamente completati, che si attesta ad appena l’1 per cento. In base ai numeri ministeriali, proposti nel suo intervento dal geologo Giuseppe Collura, su un totale di 795 ettari di aree a terra rientranti nel Sin locale i piani di caratterizzazione sono stati quasi del tutto completati. I progetti di bonifica presentanti toccano un totale di 300 ettari ma quelli già approvati riguardano solo 103 ettari. In sostanza, la copertura con i progetti approvati è del 31 per cento.