Gela. Un tavolo, anzitutto in presenza del prefetto. Le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici di Fiom, Fim e Uilm, vogliono chiarezza sullo sviluppo della normativa attuale che coinvolge le aree di crisi siciliane, quella locale e di Termini Imerese. Nelle ultime settimane, dopo varie iniziative istituzionali, il parlamento si è espresso sulla proroga della mobilità in deroga, che sembrava a forte rischio ed inizialmente era stata bocciata. I segretari Orazio Gauci, Alessio Pistritto e Nicola Calabrese, sottolineano che “nella normativa vengono lasciati fuori quei lavoratori ai quali è scaduta la Naspi ad aprile 2021 e ancora nel 2022”. Si tratta di circa quindici operai. “L’unica ragione è la mancanza di continuità con il 2020 – aggiungono – perché questi operai hanno lavorato ad intermittenza, a causa delle poche commesse e di situazioni di impossibilità dovute all’area di crisi”.
Secondo i sindacati è urgente che un confronto arrivi prima possibile, attraverso un tavolo tecnico. La normativa va modificata per ricomprendere anche i lavoratori esclusi. I sindacati hanno scritto direttamente alla prefettura, al sindaco e ai parlamentari del territorio. Domani, invece, i referenti di Invitalia, in città, presenteranno il nuovo avviso per gli investimenti nell’area di crisi. Ad oggi, le misure sono valse quasi esclusivamente per gli ammortizzatori sociali, destinati ai lavoratori rimasti fuori dal ciclo produttivo del sito industriale locale.