Area di crisi, ok ai fondi per la mobilità in deroga: in città destinati a 109 lavoratori

 
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Gela. Ad oggi, uno dei pochi segnali che giunge sul territorio dallo speciale regime dell’area di crisi complessa, successivo alla riconversione green della fabbrica Eni, riguarda il riconoscimento degli ammortizzatori sociali. Ne usufruiscono, in gran parte, quegli operai usciti dal ciclo produttivo del sito industriale di contrada Piana del Signore. Anche su questo piano, non sono mancate le difficoltà, con i sindacati che hanno cercato di trovare soluzioni, a tutela di lavoratori privi di una ricollocazione occupazionale. Il dipartimento regionale del lavoro ha autorizzato lo sblocco dei fondi per il 2022, destinati alla mobilità in deroga per i lavoratori delle aree di crisi di Gela e Termini Imerese. Lo stanziamento è superiore ai quattro milioni di euro (sono 4.697.952,1 euro). Il Ministero del lavoro ha dato la disponibilità delle somme. Per i lavoratori locali, quindi, vengono garantiti i fondi destinati alla misura della mobilità in deroga, prevista proprio per le aree di crisi complessa. In base alle istanze giunte, sono in totale 109 i destinatari che potranno usufruirne. Per l’area di crisi di Gela, la somma stanziata è di 2.141.686,17 euro. Sarà l’Inps ad erogare le spettanze dovute ai lavoratori, che attendono di avere ciò che è previsto.

E’ molto alta la percentuale di operai, e più in generale di dipendenti locali, rimasti senza occupazione, nella fase del post-riconversione. Gela e Termini Imerese sono tra i poli industriali dell’isola, maggiormente colpiti. Oggi, il presidente della Regione Nello Musumeci, incontrando i sindacati, ha fatto un appello al governo nazionale, proprio per misure che vadano a sostegno di queste aree.

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