Area crisi, Ministero riapre bandi: sarà il terzo per Gela, in attesa di investimenti concreti

I ritardi accumulati in passato sono consistenti e l'area di crisi, con l'accordo di programma rinnovato per non perdere i fondi, non ha mai dato dimostrazione di poter effettivamente accendere prospettive di rilancio, a livello locale

21 novembre 2025 23:23
Area crisi, Ministero riapre bandi: sarà il terzo per Gela, in attesa di investimenti concreti -
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Gela. Dovrebbero ammontare a non oltre quindici milioni di euro le risorse ancora a disposizione per i progetti da realizzare nell'area di crisi locale. In settimana, si è tenuta una riunione del gruppo di coordinamento e controllo, successiva al tavolo attivato dall'amministrazione comunale. L'assessore Filippo Franzone, che ha partecipato insieme al sindaco Terenziano Di Stefano, sulla base dei dati che sono stati proposti dalla burocrazia della Regione e del governo, ha riferito che altri due progetti proposti da privati sono stati approvati e uno risulta in fase di valutazione. Cosa che ridurrebbe appunto a circa quindici milioni di euro le risorse potenzialmente ancora disponibili e mai attivate. Il Ministero del made in Italy ha comunicato di aver riaperto i bandi per le aree di crisi. Questo sarà il terzo per Gela. A oggi, per sul territorio, solo un'iniziativa imprenditoriale, selezionata da Invitalia, è diventata investimento a tutti gli effetti. Per il resto, invece, nulla si è concretizzato. Il secondo avviso è rimasto aperto per almeno due anni. “I bandi riattivati dal Mimit riguardano specificamente le aree di crisi industriale complessa di Gela, Venezia e Massa Carrara. Queste località, in passato protagoniste dello sviluppo industriale italiano, hanno subito negli ultimi anni significative trasformazioni economiche e sociali. I finanziamenti messi a disposizione dal Ministero sono destinati a progetti di investimento, ricerca e sviluppo, formazione e riqualificazione professionale. Le imprese interessate potranno presentare le proprie proposte progettuali, che saranno valutate sulla base di criteri specifici definiti nei bandi. Tra gli obiettivi principali dei bandi vi è la creazione di nuovi posti di lavoro, la promozione dell’innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale. Le risorse finanziarie provengono da fondi nazionali e comunitari, a testimonianza dell’importanza strategica attribuita a queste aree”, si legge in una nota del Ministero. I ritardi accumulati in passato sono consistenti e l'area di crisi, con l'accordo di programma rinnovato per non perdere i fondi, non ha mai dato dimostrazione di poter effettivamente accendere prospettive di rilancio, a livello locale. Non sono mancate le interrogazioni al governo, avanzate dal senatore Pietro Lorefice, molto critico anche verso il modus operandi della Regione.

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