Arancio: "Su bilancio mi aspettavo di più ma è difficile, modello? Non si pensi a veti"

Il corso dem, ancora una volta tracciato dalla guida di Arancio, continua a rivedersi nell'esperienza Di Stefano e il dialogo con gli altri alleati appare più maturo, in attesa delle prossime tappe, che saranno ulteriori prove di tenuta politica

A cura di Rosario Cauchi
21 giugno 2025 18:00
Arancio: "Su bilancio mi aspettavo di più ma è difficile, modello? Non si pensi a veti" - Il segretario dem Arancio
Il segretario dem Arancio
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Gela.  “Modello Gela? Non sono innamorato di queste formule ma diciamo che siamo un gruppo di partiti e persone che è riuscito a confrontarsi sui temi, individuando nel sindaco il vero direttore d'orchestra”. Il segretario cittadino del Pd Giuseppe Arancio sdogana, in parte, certi appellativi politici legati all'esperienza amministratrativa attuale ma ribadisce che il Pd è pienamente coinvolto. “Questa amministrazione lavora e su più fronti – spiega – il contratto Ghelas è stato fondamentale, per l'azienda e per i lavoratori. I cantieri sono in corso e per tanti milioni di euro. Il decoro inizia a vedersi in diverse zone della cità anche se c'è molto da fare. Non dimentichiamo però che il Comune ha pochissime risorse, non solo finanziarie, visto il dissesto, ma anche di personale. Ghelas lavora ma gli operatori sono veramente pochi. Il Pudm è un altro capitolo che non stiamo trascurando assolutamente. Sono strumenti per pianificare”. Arancio, lo scorso anno, in giunta c'è stato, come apripista politico del Partito democratico. Ha poi lasciato, seguendo la staffetta già programmata. “Se a un anno dall'insediamento dell'amministrazione comunale mi sarei aspettato di più? Probabilmente, sul bilancio riequilibrato. Pensavo – commenta il segretario dem - che già oggi potesse essere cosa fatta. Però, so bene che la procedura è complessa e gli uffici mancano di personale. Ne sono conscio. Per me, sul bilancio ci giochiamo tutto. L'approvazione permetterà assunzioni, ci mette sulla strada del superamento del dissesto e ci farebbe arrivare a un risultato che tante altre città siciliane ancora non hanno raggiunto”. L'ex parlamentare Ars, che ha anche svolto il ruolo di commissario del partito locale, guarda a un Pd cittadino, fuori dagli scontri interni. “C'è molta più consapevolezza – aggiunge – abbiamo un gruppo consiliare con sei esponenti, due assessori e un consigliere provinciale. Ho sempre detto a tutti che deve prevalere il dialogo. Certamente, potranno esserci altri momenti difficili ma possiamo affrontarli con maturità”. Se i dem siciliani si trovano a fare i conti con le reazioni di una parte della compagine isolana, davanti all'elezione del segretario Barbagallo, a livello locale i democratici sembrano aver imparato la lezione, senza lasciarsi andare a derive interne. In città, gran parte dei democratici si rivede proprio in Barbagallo. In questi giorni, dopo la manifestazione dela scorsa settimana sulla sanità, si parla molto di “alternativa” al governo Schifani, da costruire pure partendo dall'esperienza locale. “La nostra vittoria di un anno fa è stata importante – sottolinea Arancio – abbiamo fatto una scelta e ci siamo affidati al ruolo del sindaco Di Stefano. Certo, deve esserci un perimetro. Non sono ammissibili alleanze con partiti che stanno a destra, come Fratelli d'Italia. Però, mi hanno sempre insegnato che si deve costruire senza veti, che in politica servono a poco”. Ieri, il sindaco Di Stefano ha accolto la visione alternativa al governo Schifani ma partendo dal caso cittadino ha riferito che si può costruire “coinvolgendo le forze di centro moderato”. Il corso dem, ancora una volta tracciato dalla guida di Arancio, continua a rivedersi nell'esperienza dell'amministrazione Di Stefano e il dialogo con gli altri alleati appare più maturo, in attesa delle prossime tappe, che saranno ulteriori prove di tenuta politica.

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