Gela. In attesa di capire quale sarà la soluzione all’intricata questione del servizio rifiuti, l’unica certezza rimane la totale incompatibilità, politica e non solo, tra il sindaco Lucio Greco e il presidente della Srr4, Filippo Balbo (sindaco di Butera). Greco va avanti nella direzione di una gara, autonoma dal servizio in house. Balbo ha sempre stoppato questa soluzione, non ritenendola praticabile. Il sindaco, per tutta risposta, rilancia pesanti dubbi, anche su possibili “interessi” che starebbero dietro alla volontà di impedire la gara per Gela, sostanzialmente imponendo il servizio in house. “Non comprendere che la città di Gela, per numero di abitanti e per la sua estensione e complessità urbanistica, è completamente diversa rispetto a tutti gli altri Comuni più piccoli della Srr, conferma la superficialità con cui Balbo – dice Greco – pensa di gestire un servizio delicato e complesso come quello della raccolta differenziata. Non capire, in ragione di queste considerazioni, che certe logiche e certe regole, forse valide per i piccoli centri, possono rivelarsi devastanti per un grande centro urbano, dimostra la sua limitata visione”. Riprendendo i tanti dubbi sollevati dai sindacati sul servizio in house, l’avvocato fa un elenco preciso.
“Accusarmi, poi, di essere poco chiaro e contraddittorio, quando sa benissimo che ho sempre mantenuto una linea di coerenza, non essendo mai stato favorevole al servizio in house, mi lascia qualche sospetto che dietro questa insistenza a voler impedire al Comune di Gela di potere fare liberamente la propria scelta, si possano nascondere interessi corposi. Non capisco, infatti, come abbiano potuto, Balbo e il cda della Srr, affidare il servizio in house alla “Impianti”, senza prima valutare i requisiti di legge, l’iscrizione all’albo dei gestori; la valutazione tecnico-economica di convenienza dell’offerta, requisito imposto dal Codice degli appalti in materia di affidamento in house; in che modo la “Impianti” abbia potuto procedere all’assorbimento di tutto il personale utilizzato dalle imprese cessate, senza considerare la natura pubblica dell’impresa affidataria e l’impossibilità di una applicazione generalizzata delle clausole di solidarietà a favore dei lavoratori, valevole solo per le imprese private. Non comprendo – aggiunge il sindaco – come abbiano potuto scegliere la “Impianti” senza alcuna garanzia di convenienza in termini di risparmio, rispetto a quello che offre il mercato e senza alcuna certezza, dato che la “Impianti” non ha esperienza in merito al rispetto degli standard di efficienza ed efficacia del servizio”. Un elenco di dubbi, pesanti, che Greco attende di mettere sul tavolo dell’assemblea della Srr4, che però non è stata ancora convocata, nonostante la richiesta del sindaco sia stata inoltrata prima delle festività natalizie.