Gela. L’anno appena iniziato sarà quello delle elezioni regionali. Nonostante l’ennesima ondata pandemica, saranno consultazioni in grado di dire tanto, anche a livello locale. I rapporti tra il sindaco Lucio Greco e il governatore Nello Musumeci, ormai da tempo si muovono intorno a canoni di assoluta collaborazione. Il gruppo locale di DiventeràBellissima, anche in assenza di un’ufficialità consiliare, all’assise civica c’è, con il consigliere Gabriele Pellegrino, tre anni fa il più suffragato in assoluto, sotto il simbolo di “Avanti Gela”. Pellegrino, lo scorso anno, ha aderito al progetto politico del presidente della Regione, insieme all’ex deputato Ars Pino Federico. “Si decise di non costituire un gruppo consiliare – spiega Pellegrino – perché i sostenitori del presidente Musumeci, tre anni fa alle amministrative in parte si schierarono con l’alleanza di Greco, ma sull’altro versante ci furono esponenti che optarono per la coalizione di centrodestra. Non ci fu una collocazione precisa e per questa ragione, anche come segnale di apertura verso il sindaco e l’amministrazione, abbiamo deciso di non costituire un gruppo, da collocare all’opposizione. Chiaramente, opposizione non significa essere contro, per forza. L’apertura al dialogo con il sindaco è totale, ma deve essere il primo cittadino, eventualmente, a chiederlo. Ad oggi, dopo oltre due anni e mezzo, non è mai accaduto. Se dovesse chiedermi di avere in confronto, sicuramente risponderò all’invito. Essere opposizione non è una chiusura preconcetta”. Da Pellegrino, del resto, i segnali di una disponibilità a lavorare nell’interesse della città non sono mai mancati e in diverse occasioni l’esponente di “Avanti Gela” ha svolto un’attività consiliare, anche a supporto di atti dell’amministrazione, che ha ritenuto validi per la città, senza alzare muri. Al contempo, non sono mancate le situazioni di totale distanza dal sindaco e dalla maggioranza. Nonostante rimanga aperta la porta del dialogo, il consigliere non si nasconde e chiarisce che non ha per nulla condiviso il rilancio amministrativo, voluto da Greco. “Non è stato un azzeramento – dice ancora – si è trattato di un semplice palliativo e le conseguenze si vedono tutte. Sono stati cambiati i ruoli, creando ancora più confusione. L’azzeramento si attua quando non arrivano risultati. Quindi, non capisco come faccia un assessore, che non ha prodotto risultati alla guida di un determinato settore, a poterli invece portare al sindaco, solo cambiando uffici e collocazione”. Per Pellegrino, anche le tensioni che si sono nuovamente registrate nei rapporti tra buona parte dei pro-Greco e Forza Italia, sono un altro segnale di forte debolezza. “A me, sembrano i soliti teatrini politici – aggiunge – se il coordinatore cittadino di Forza Italia ha dichiarato che il sindaco non rispetta gli impegni e addirittura che si sente ormai fuori dalla maggioranza, perché non prendono le distanze? Tra Forza Italia e il resto della maggioranza i rapporti non sono buoni. Anche questo si inquadra nel finto azzeramento voluto dal sindaco. Il primo cittadino è ostaggio di una maggioranza, che di civico non ha più nulla”. Rispetto al caso Ghelas, Pellegrino precisa che la richiesta di ritirare l’atto è maturata “perché, come ha spiegato anche il segretario generale, la copertura finanziaria c’era per sei mesi mentre l’atto riguardava il periodo di un anno”. “Devo dire che una parte della maggioranza, quella che ha insistito per il ritiro dell’atto, ha avuto un comportamento veramente responsabile – continua – non c’è mai stata alcuna volontà di mettere a rischio il futuro dei lavoratori, anzi viene salvaguardato”. Pellegrino, dopo l’adesione a DiventeràBellissima, sembra attendere buone nuove direttamente da Palermo e non pare pensare a cambi in corsa.
“Abbiamo scelto il progetto del presidente Musumeci e lì rimaniamo – conclude – abbiamo buone interlocuzioni, attraverso Federico, sia con Palermo sia con la dirigenza locale. Se Musumeci dovesse decidere di far confluire il progetto in un altro partito, allora valuteremo insieme a lui e ai dirigenti. La nostra scelta non è stata di comodo, come ha sostenuto qualcuno. Aderire al gruppo del presidente della Regione significa avere responsabilità anche maggiori, perché senza riscontri pratici per il territorio, le critiche sono dietro l’angolo. Siamo convinti che servono risposte importanti per questo territorio, soprattutto sul piano degli investimenti e dei servizi”. Pellegrino mantiene tutte le proprie riserve politiche sulle mosse di Greco, ma non esclude che si possano porre le basi per un dialogo, sempre nell’interesse collettivo, creando probabilmente un ulteriore canale con la Regione.