Gela. Una delle donne che avrebbe controllato il giro di bandanti, organizzato per circuire anziani rimasti soli, ha deciso di patteggiare. Un anno e dieci mesi di reclusione è la richiesta avanzata dal legale di difesa di Elena Ciubotaru, l’avvocato Giuseppe D’Alessandro. La richiesta è stata avanzata nel corso dell’udienza preliminare tenutasi davanti al gup Paolo Fiore. La donna romena venne coinvolta nell’inchiesta “San Giuseppe”. I carabinieri del reparto territoriale scoprirono che un gruppo di romeni e gelesi aveva messo nel mirino alcuni anziani, rimasti soli. Sarebbero stati depredati dei patrimoni, fino al punto di dover fare da figuranti durante le celebrazioni di San Giuseppe, pur di avere un sostegno. Sarebbero state messe a disposizione alcune badanti di fiducia, che poi assistevano quotidianamente le vittime e ne studiavano le abitudini. Sono stati rinviati a giudizio, invece, tutti gli altri coinvolti. Si tratta di Emanuele Murana, Daniel Vasile Ciubotaru, Nicolai Ciubotaru, Irina Gruia, Marieta Panait, Emanuele Consiglio, Elena Gruia e Angelo Di Fede. Emanuele Murana e Daniel Vasile Ciubotaru avrebbero avuto un ruolo determinante, almeno in base a quanto ricostruito dagli inquirenti. Nel corso dell’inchiesta, sono stati accertati diversi episodi di sfruttamento della prostituzione. I due avrebbero procacciato clienti ad una donna gelese, facendosi consegnare una parte dei proventi. Le prime anomalie, però, sarebbero state denunciate da una imputata, Marieta Panai (difesa dall’avvocato Giovanna Cassarà), alla quale non viene contestata l’ipotesi dell’associazione a delinquere.
Due degli anziani raggirati sono parti civili nel giudizio, con gli avvocati Giuseppe Fiorenza, Vanessa Capizzello e Riccardo Balsamo. Il pubblico ministero Ubaldo Leo, che ha seguito per intero l’indagine, in aula ha chiesto il rinvio a giudizio di tutti gli imputati, confermando l’esistenza di un gruppo capace di sottrarre ingenti patrimoni alle vittime. Sono difesi dagli avvocati Davide Limoncello, Angelo Cafà, Nicoletta Cauchi e Ivan Bellanti.