Anziana morì, chiuso giudizio: assolti due medici dell’ospedale “Vittorio Emanuele”

 
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Gela. Non sono emerse responsabilità rispetto al decesso di un’anziana paziente, ottantaseienne, che morì sette anni fa. Il giudice Miriam D’Amore ha assolto due medici dell’ospedale “Vittorio Emanuele”. Salvatore Loggia e Rosario Greco erano chiamati a rispondere in giudizio proprio a seguito del decesso dell’anziana, che era stata sottoposta ad interventi chirurgici nel reparto di ortopedia. La morte arrivò nell’aprile del 2015. Dopo un primo intervento, si pose la necessità di effettuare ulteriori accertamenti su un chiodo osseo che era stato collocato. Si dovette provvedere alla rimozione degli strumenti di sintesi. Le condizioni dell’anziana, già inizialmente, erano precarie. I periti nominati per compiere gli accertamenti sostennero che non c’erano possibilità di evitare il decesso. Rispetto all’accusa di omicidio colposo, il pm Luigi Lo Valvo, al termine della requisitoria, ha chiesto l’assoluzione di entrambi i medici (difesi dagli avvocati Antonio Gagliano e Davide Ancona). Stessa conclusione anche per l’ipotesi di falso che era addebitata a Loggia. E’ stato spiegato che alcune annotazioni sul referto della paziente erano state inserite non per alterarlo ma solo per evitare che l’anziana venisse sottoposta “a carichi”. Le difese hanno ulteriormente confermato la loro linea, sostenendo che fu fatto il possibile per la paziente.

Anche la consulenza radiologica venne espletata in base a quello che era stato richiesto. Non sono state individuate anomalie di nessun tipo. I due medici e i legali, nel corso del giudizio, entrando nel merito dell’attività svolta sulla paziente, hanno ripercorso tutte le fasi, ritornando più volte sulle condizioni dell’anziana. Asp si è costituita parte civile. Il giudice ha pronunciato l’assoluzione con la formula “perché il fatto non sussiste”.

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