Gela. Un’ordinanza di demolizione incombe sul parco di “Gela in Miniatura”, il gioiello tematico che racconta la storia della città attraverso ricostruzioni in scala. A scatenare la vicenda, come nel più classico dei racconti tradizionali gelesi sulla “minnicazione”, una lettera anonima giunta a giugno al settore Urbanistica del Comune, che denunciava presunte irregolarità sull’intera struttura.
Rispetto a quanto emerge però, la realtà, a quanto pare, sarebbe più contenuta di quanto i “giustizieri in salsa gelese” avessero suggerito. Dopo un sopralluogo della Polizia Municipale, infatti, i dubbi si sono ristretti a due soli container, posizionati all’ingresso del parco. I manufatti sarebbero stati collocati in modo non conforme, portando all’ordinanza di rimozione.
Con oltre mille visitatori l’anno, “Gela in Miniatura” è un punto di riferimento per studenti e turisti, provenienti da tutto il mondo e per questo motivo, nonostante il rischio sanzione, o all’estremo dei casi, addirittura anche di chiusura, il creatore del parco, Pino Cannizzaro, non si dà per vinto ed è pronto presentare ricorso.
Cannizzaro si dice pronto a rimuovere i container per evitare ulteriori problemi, ma non nasconde l’amarezza per una vicenda che, a suo dire, nasce da lotte intestine e antipatie tra non meglio specificate associazioni culturali e che, soprattutto potrebbe danneggiare l’immagine del parco, ad oggi uno dei fiori all’occhiello della città.
Cannizzaro si augura che la questione si possa risolvere per il bene del Parco che ad oggi è una delle strutture più visitate e apprezzate della città. Nulla quaestio sulla denuncia depositata, qualora ci fossero delle irregolarità o delle violazioni, è giusto procedere a norma di legge. Fa specie però che i “coraggiosi” garanti del diritto, non abbiano avuto il coraggio di mettere la faccia su una così grave denuncia.
Dal canto suo invece l’Amministrazione comunale osserva con attenzione gli sviluppi della vicenda: “Non è una questione politica – dicono da Palazzo di Città – il nostro compito è andare a fondo alla faccenda e verificare se ci siano violazioni, e qualora ci fossero agire nel rispetto della legge, pienamente coscienti dell’importanza di strutture come “Gela in miniatura” per lo sviluppo turistico e culturale della città”.
Così, la storia di Gela si arricchisce di una nuova lotta intestina. Non sarà una pagina gloriosa, ma è un piccolo dramma che si spera di risolvere con intelligenza e buon senso. Intanto, il parco resiste, perché se c’è una cosa che Gela ha imparato dalla sua storia, è che si può sempre ricostruire, anche quando qualcuno preferirebbe demolire.