Gela. La guerra, per quanto terribile, spesso è anche un intrecciarsi di storie e di momenti che segnano a vita gli esseri umani. Storie di paura ma anche di grandi slanci di umanità. Storie come quelle di Anna e Sebastiano, gelese lui e ucraina lei, sposati da diversi anni e genitori della piccola Sofia. Anna e Sebastiano vivono a Gela ma lo scoppio del conflitto tra Ucraina e Russia lo hanno inaspettatamente vissuto sulla loro pelle, e assieme a loro lo stanno vivendo sotto lo stesso tetto la mamma di Anna, Tatiana e la cugina Yana, con i piccoli Zlata e Svyryd e la nonna Nathalia. Il 24 febbraio, giornata in cui sono iniziati i primi bombardamenti, Anna si trovava da circa un mese in Ucraina. Aveva portato la piccola Sofia a trovare i nonni, nel loro piccolo paese a 200 km da Kiev. Il giorno prima Anna, aveva lasciato Sofia con la nonna e si era recata nella capitale dove doveva sottoporsi ad un intervento programmato. La mattina all’alba però si sveglia col suono delle sirene che annunciano l’attacco. Per giorni Anna non riesce a ricongiungersi con Sofia, mentre la situazione in Ucraina inizia a degenerare.
Sebastiano intanto rientra in tutta fretta dall’Egitto dove lavora sulle piattaforme, e grazie all’aiuto di un collega che va a prendere Anna e i suoi familiari al confine con la Polonia, riesce a riportare dopo mille peripezie la sua famiglia in Italia. Adesso vivono tutti sotto lo stesso tetto, col pensiero rivolto agli uomini della famiglia, rimasti in Ucraina.