Gela. L’avvio del centro di prima accoglienza canina rimane fermo al palo e con esso l’attività di inserimento dei microchip ai randagi.
A sollevare la questione è Massimo Greco, referente della sezione Lida Gela, che punta l’indice accusatorio contro il management dell’Azienda sanitaria provinciale (Asp). Questa mattina gli animalisti hanno promosso un sit-in di protesta presso l’ex Mattatoio di via Falcone, sede designata dall’amministrazione comunale come anagrafe canina. “In attesa delle loro promesse abbiamo avviato l’attività di adozione dei cani – assicura Massimo Greco – A distanza di due anni i vertici dell’Asp però considerano i quattro box che abbiamo inserito nei locali comunali. Facendo leva su questo aspetto non attivano il centro di prima assistenza canina e non riconoscono la nostra attività. Farebbero bene a guardare i numeri. In pochi mesi di lavoro volontario, gli animalisti della nostra associazione hanno permesso di adottare cento cani, garantire un risparmio economico per le casse comunali pari a 120 mila euro annui e contrastare il fenomeno del randagismo. Non vogliamo di certo premi – conclude Massimo Greco – ma non possiamo assistere inermi a quest’atteggiamento critico mostrato dai vertici dell’Asp, secondo i quali non ci sarebbero le condizioni igienico-sanitarie ad attivare il servizio promesso. Il precedente direttore generale della Asp di Caltanissetta – accusa il referente della Lida – in occasione della inaugurazione dei locali di via Falcone che ospita l’anagrafe canina aveva assicurato che in pochi mesi avrebbe attrezzato la sala operatoria e sarebbero iniziati gli interventi di sterilizzazione anche in città”.