Ampliamento Timpazzo, Di Stefano: "Comune padrone di casa ma non sappiamo nulla su progetto e modifiche"
Di Stefano, sul fronte dell'impiantistica del ciclo rifiuti, fin dall'inizio, ha insistito sul ruolo del Comune, visto che l'intera filiera ha come base unica proprio il territorio cittadino
Gela. Il progetto di ampliamento della piattaforma integrata di Timpazzo, come abbiamo riferito negli scorsi giorni, va incontro a una modifica sostanziale. Non più due nuove vasche ma la realizzazione di una sola e di un sistema “syngas” per la gassificazione, per un totale di oltre undici milioni di euro, coperti con fondi Fsc. Gli uffici tecnici di Impianti Srr, la società in house che gestisce Timpazzo, hanno rilasciato il documento di fattibilità delle alternative progettuali, che mette nero su bianco la modifica rispetto all'assetto iniziale dell'ampliamento. Il sindaco Terenziano Di Stefano, soprattutto sulla base della sentenza del Cga che riconosce al Comune di Gela la proprietà delle aree di Timpazzo, per ora osserva da lontano l'evolversi della situazione senza nascondere una certa contrarietà rispetto alle modalità adottate da Impianti Srr. “Come Comune di Gela e come amministrazione – dice – non sappiamo nulla di modifiche del progetto. Non siamo stati informati. Correttezza istituzionale vorrebbe che il padrone di casa, cioè il Comune di Gela, venga preventivamente consultato e informato. Tutto ciò, fino a oggi, non è avvenuto”. Di Stefano, sul fronte dell'impiantistica del ciclo rifiuti, fin dall'inizio, ha insistito sul ruolo del Comune, visto che l'intera filiera ha come base unica proprio il territorio cittadino. “L'unica cosa che so – aggiunge – è che quelle aree sono del Comune e qualsiasi progetto, compreso l'eventuale ampliamento, deve prima passare dal nostro ente. Non parlo di essere consultati per i pareri del caso ma di essere preventivamente informati. Impianti Srr gestisce il Tmb e la vasca E, la proprietà delle aree è del Comune. Spero che questo sia chiaro per tutti”. Di Stefano vuole inoltre chiudere prima possibile l'iter del passaggio di gestione delle vasche dismesse, “A-B” e “C-D”, che dovrebbero transitare da Ato Cl2 in liquidazione alla Srr4. Pure su questo capitolo, il sindaco non intende fare troppe concessioni: ha già spiegato che dovranno essere garantite le tutele economiche in favore del Comune.
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