Gela. I lavori non sono ancora partiti, anche se per l’ampliamento del depuratore di Macchitella la procedura si è sostanzialmente chiusa. Ad agosto, attraverso il senatore grillino Pietro Lorefice, era giunta la notizia dell’affidamento dell’appalto, per un ammontare complessivo di circa sei milioni di euro. L’iter è stato seguito dalla struttura del commissario nazionale, che si occupa del sistema della depurazione, a seguito di una serie di infrazioni comunitarie che ha reso necessario centralizzare le attività. La Regione, attraverso il dipartimento ambiente, un anno fa aveva emesso il provvedimento di esclusione della valutazione di impatto ambientale. Ora, i funzionari palermitani, dopo le verifiche condotte dalla commissione tecnico specialistica e ancora da Arpa, hanno accertato l’osservanza di tutte le “condizioni ambientali” che erano state impartite. Sono state necessarie delle integrazioni, che gli uffici regionali hanno richiesto negli scorsi mesi al commissario nazionale. Tutte le indicazioni poste sono state osservate. Dal dipartimento ambiente arriva un ulteriore conferma per il completamento della procedura.
Si prevede un potenziamento del depuratore, per arrivare ad una capacità di 25 mila abitanti equivalenti. Interventi considerati strategici, così da assicurare la copertura di ulteriori aree della città, da Manfria e fino ai quartieri sorti con le opere di edificazione degli ultimi anni. Il progetto, nei tratti essenziali, prevede un sistema in grado di controllare “quantità e qualità dei reflui in entrata e in uscita”, si legge tra le informazioni riportate da Invitalia che ha coordinato la fase di gara. “L’intervento di potenziamento in progetto prevede, quindi, la realizzazione di una linea analoga e parallela a quella esistente, avente dimensioni leggermente maggiori per tenere conto dei limiti idraulici dei comparti oggi in esercizio”, riporta il disciplinare che era stato pubblicato.