“Amministrazione nata da un matrimonio senza amore”, D’Aleo e Vicari: “Faraci rifletta”

 
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Vicari e D'Aleo

Mazzarino. Il “Patto per la città” lanciato dal sindaco Faraci non sembra interessare chi è decisamente lontano dalla sua linea politica e amministrativa. Ieri, il gruppo “Mazzarino Lab” ha di fatto declinato e ribadito l’urgenza di “dimissioni” del primo cittadino. Non intravedono molte prospettive neanche gli ex consiglieri comunali D’Aleo e Vicari. “Anche se il Carnevale è ormai un ricordo, per il sindaco Faraci e per quello che resta della sua maggioranza di governo, il detto popolare “A Carnevale ogni scherzo vale” sembra essere l’emblema perfetto della situazione politica che purtroppo stiamo vivendo. Infatti, il giorno dopo la fine dei festeggiamenti, il sindaco ha revocato le nomine degli assessori, che fino a poco tempo prima sedevano accanto a lui in giunta e che il giorno prima portavano tutti insieme il saluto ai carri e ai gruppi in maschera che hanno animato brillantemente la festa. Dopo qualche ora ha affondato la nave. Questo gesto, purtroppo, come abbiamo già detto, non è un episodio isolato, ma l’ennesima dimostrazione della confusione e dell’incapacità politica che ha caratterizzato questa amministrazione fin dal suo primo giorno di vita. Quando un sindaco si trova nella necessità di azzerare una squadra, il buon senso e la logica impongono che questa decisione sia seguita da un’immediata riorganizzazione della giunta comunale, al fine di assicurare continuità nell’amministrazione e il buon andamento della macchina comunale. La responsabilità di chi guida una città a parere nostro, implica il saper mettere da parte le divergenze interne per andare avanti con determinazione, continuando quei progetti fondamentali per il benessere della collettività. Tuttavia, la realtà che stiamo vivendo è ben diversa. A oggi – spiegano D’Aleo e Vicari – non solo non c’è una nuova giunta pronta a ripartire ma manca anche una visione chiara su come l’eventuale futura amministrazione possa affrontare le problematiche quotidiane e strategiche che la città si trova davanti, ci viene da dire fin che la barca va lasciala andare. I cittadini, purtroppo, sono ormai abituati a un sindaco che ha bisogno di lunghi periodi di tempo, quello che manca, per prendere decisioni cruciali. In questi mesi abbiamo assistito a ritardi inaccettabili, come quello nella nomina del vicesindaco, che ha richiesto un tempo troppo lungo per una scelta che avrebbe dovuto essere naturale e tempestiva. Allo stesso modo, sono serviti mesi per nominare un’assessore donna, un atto che dovrebbe essere la normalità e allo stesso tempo il rispetto della legge, in una città che si dichiara inclusiva e al passo con i tempi. Questi episodi non fanno che amplificare l’idea di un’amministrazione litigiosa, incapace di dare risposte rapide e risolutive per le necessità di una comunità che aspetta risposte concrete, ora più che mai. Il sindaco, nel tentativo di giustificare la sua azione, ha dichiarato che i suoi ex assessori hanno lavorato bene per la città e che il ritiro delle deleghe fosse una mossa necessaria per superare divergenze personali e mettere finalmente al centro il bene della collettività. Ma questa retorica a parer nostro appare, purtroppo, vuota, contraddittoria e confusionaria. Se il lavoro degli assessori è stato davvero positivo, come dichiara, e se il bene della città è davvero l’obiettivo principale, come può un sindaco cercare di giustificare questa azione politica. A nostro parere questo modo di operare del sindaco dimostra esattamente il contrario di quello che lui dice, penalizzando e facendo perdere opportunità alla città. La verità è che, come abbiamo sottolineato sin dai primi giorni di questa giunta, quest’amministrazione è stata costruita su un’alleanza politica fragile, forzata e più che altro numerica, che non ha mai avuto una vera coesione né un progetto comune per la città. A dirla in modo chiaro e crudo, questa giunta è stata, fin dall’inizio, un matrimonio senza amore. Le scelte personali e di parte hanno prevalso su ogni altro obiettivo. Fin dal suo insediamento, la giunta del sindaco Faraci ha avuto enormi difficoltà nel governare, evidenziando la totale mancanza di sintonia tra le forze politiche che la componevano. Il sindaco Faraci invece di concentrarsi sui problemi concreti della collettività, è stato più preoccupato di gestire i conflitti interni. In queste condizioni, la città è paralizzata e il suo sviluppo è stato messo in secondo piano, lasciando i cittadini ad affrontare quotidianamente una gestione amministrativa confusa e inefficace”.

Gli ex consiglieri temono per una città che è in stasi. “Oggi la situazione è drammatica. Un Comune senza una giunta pienamente operativa e con un’amministrazione che sembra non avere una direzione chiara. Non ci sono più scuse – aggiungono – i cittadini meritano un governo che lavori con serietà, competenza e spirito di servizio. Il sindaco ha il dovere di mettere da parte le questioni politiche interne e focalizzarsi sul bene comune, agendo tempestivamente per formare una giunta che non solo sia in grado di risolvere i problemi quotidiani ma che abbia anche una visione di lungo periodo per la città. Ogni ulteriore rinvio, ogni ulteriore indecisione, rappresenta un danno diretto per i cittadini e per il futuro della nostra comunità, tutti questi ritardi formano un pacchetto di responsabilità che graveranno sulle sue spalle. Quello che non possiamo permetterci è che questa situazione venga affrontata come una tipica fuitina siciliana degli anni ’60, in cui, dopo un periodo di scontri e accuse reciproche, si tenta di ricomporre la situazione con un matrimonio riparatore che, più che risolvere i problemi, li rimanda e li nasconde sotto il tappeto. La città ha bisogno di un governo capace, che sappia ascoltare i suoi cittadini, che metta in atto progetti concreti e che, soprattutto, non abbia paura di affrontare le difficoltà con coraggio e determinazione. Non possiamo più tollerare l’immobilismo, le dichiarazioni vuote e la non gestione che abbiamo visto fino ad oggi. Ciò che serve è una giunta che sia in grado di tracciare un percorso chiaro per il futuro. È arrivato il momento che il sindaco e la sua futura giunta dimostrino di essere all’altezza della sfida che la città sta vivendo, altrimenti si ridia voce ai cittadini. Non possiamo più aspettare, non possiamo più sostenere questa paralisi amministrativa. La città ancora non ha un bilancio. Il sindaco ha tutto il diritto di tentare di riorganizzare la sua squadra per iniziare ad amministrare Mazzarino ma ha anche il dovere, qualora non ci siano le condizioni, di tirare le giuste conclusioni, per evitare ulteriormente di danneggiare la città. Rifletta”.

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