Amministrative ad aprile, per i 5stelle sono “una follia” e c’è chi teme di perdere l’effetto “trascinamento”

 
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I deputati regionali Francesco Cappello e Nuccio Di Paola e l'ex consigliere comunale Virginia Farruggia

Gela. Come anticipato ieri da questa testata, le prossime elezioni amministrative si terranno il 28 aprile. Una decisione, quella decretata dalla giunta regionale del presidente Nello Musumeci, che ha sorpreso molti e le reazioni non sono certo delle migliori. I grillini, direttamente dall’Ars, non ci hanno pensato due volte e si sono subito scagliati contro la scelta. Per ora, ne fanno soprattutto una questione di mancati risparmi finanziari. Per i cinquestelle, infatti, l’election day, con amministrative e europee in un’unica tornata, avrebbe assicurato una minore spesa per le casse pubbliche. “Il governo Musumeci non ne azzecca una, poche scelte e tutte sbagliate. Una decisione del genere in un momento in cui si taglia su tutto, mettendo a rischio pure i servizi essenziali, è un’indecenza – spiegano i deputati pentastellati all’Ars – una follia che costerà ai siciliani un milione di euro”. Il gruppo consiliare ha deciso di chiedere l’audizione dell’assessore alle autonomie locali Bernadette Grasso. “In un momento in cui ci apprestiamo a varare una manovra lacrime e sangue, con tagli pressoché generalizzati in tutti i settori e con i servizi essenziali appesi ad un filo – dice il capogruppo grillino all’Assemblea regionale Francesco Cappello – certe scelte appaiono del tutto folli. Anche un solo euro sprecato oggi è un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio. Ma evidentemente parsimonia e saggezza non hanno diritto di cittadinanza all’interno della maggioranza, se è vero, come è vero, che è riuscita perfino a partorire l’idea di dotare l’Ars di una irrinunciabile, quanto fondamentale, orchestra”.

Probabilmente, però, chi viaggia spinto dal vento del consenso, a cominciare da Lega e Movimento cinquestelle, avrebbe preferito l’effetto trascinamento, facendo incidere il peso dei consensi per le europee anche sulle urne delle amministrative. Paradossalmente, l’anticipo potrebbe invece favorire quei gruppi politici che stanno ragionando lontani dai simboli di partito, nell’ottica di alleanze ampie.

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