Amato: "Patologie gravissime e servizi tagliati, questa città dovrebbe diventare un caso nazionale"
Per il presidente dell'associazione "Amici della terra", l'intero sistema sanitario locale non è in grado di dare seguito al diritto alla salute. Richiama il caso dei pazienti diabetici
Gela. “Questa città dovrebbe già essere un caso nazionale, quanto all'incidenza di gravissime patologie, invece dobbiamo subire tagli e depotenziamenti”. Il presidente dell'associazione “Amici della terra” Emanuele Amato ritorna sulla vicenda della sanità cittadina e fa richiamo a un caso eclatante, come quello dei pazienti diabetici. “La città è simbolo di un continuo degrado sanitario – sottolinea – si riscontrano percentuali per malattie rare assolutamente allarmanti ma subiamo l'ennesima beffa, con un centro diabetologico che non funziona nonostante la più alta quota di pazienti della provincia. Tanti ci chiedono di intervenire nelle sedi opportune affinché si possa risolvere il problema. I pazienti contattano il cup di Caltanissetta ma le prenotazioni vengono fissate dopo mesi e non in città. Addirittura, c'è chi deve raggiungere San Cataldo. Una vera vergogna per anziani e giovani. La città è abbandonata dalle istituzioni, nonostante abbia pagato un prezzo altissimo all'industria, con patologie di ogni genere. Mancano pure i presidi sanitari più elementari, come i dispositivi per il controllo della glicemia”. Per Amato, l'intero sistema sanitario locale non è in grado di dare seguito al diritto alla salute. “All’ospedale “Vittorio Emanuele” - precisa - i tagli continuano a colpire reparti e servizi, negando il diritto alla salute a migliaia di cittadini.
Questa non è solo un’emergenza sanitaria ma colpisce i diritti fondamentali. Il nostro sindaco si assuma le proprie responsabilità e intervenga subito, essendo lui stesso autorità per la salute pubblica. Le chiacchiere sono finite. La città va incontro a un declino per mancanza di servizi. I nostri giovani muoiono per gravi patologie. Gela deve diventare un caso nazionale, lo ripeto”.
In foto Emanuele Amato
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