Gela. La “gelesità” non ha premiato Lillo Speziale, che nella sua roccaforte ha visto Daniela Cardinale prendere oltre 600 preferenze. Un dato che ha fatto gridare al tradimento politico, allo scandalo e soprattutto confermato che nel Pd il dualismo con il gruppo dell’ex parlamentare regionale Miguel Donegani è ancora attuale.
Inutile giraci attorno. Difficile infatti pensare che la figlia dell’ex ministro abbia così appeal nella città del golfo, dove praticamente non si è mai vista e non è mai venuta a comiziare o incontrare i compagni di partito in momenti particolarmente importanti della vita politica del Pd. Ed allora appare invece naturale pensare che qualcuno abbia voluto dirottare i voti sulla Cardinale anziché su Speziale. I suoi 3423 voti non sono stati sufficienti, visto che la parlamentare uscente di preferenze ne ha ottenute 3488. Nel seggio di via Palazzi Speziale ha preso circa 1600 voti, contro i 195 circa della Cardinale, ma è nel seggio del circolo degli iscritti vicini a Miguel Donegani che la Cardinale ha fatto il pieno, con 450 voti su meno di 700 votanti.
Speziale non accusa nessuno ma lancia messaggi. “Credo che la città sia incredula come lo sia io – dice – posso fare solo rilevare un aspetto. Nel gazebo all’aperto di via Palazzi su 1800 votanti in 1600 hanno scelto me ed invece, dove si è votato al chiuso la Cardinale prende 450 preferenze. Le riflessioni fatele voi…”.
E’ amareggiato l’ex presidente regionale dell’Antimafia, che non vuole aggiungere altro. Rimane anche i giallo delle 53 schede non censite in un primo momento dal seggio di via Palazzi tutte a favore di Speziale. Necessario addirittura l’intervento dei carabinieri. D’altra parte che non sarebbero state Primarie serene lo si era intuito sabato. L’anomalia era già evidente quando il Pd ha sdoppiato i seggi. Il Primo circolo ha deciso di istituire una seconda postazione a poche centinaia di menti dalla prima, sempre lungo via Palazzi.