Gela. I tavoli istituzionali annunciati, in attesa che qualche risultato si concretizzi, e le ultime visite di esponenti del governo Conte, sembrano aprire una “stagione” di collaborazione, oltre le appartenenze politiche. Il sindaco Lucio Greco guarda ad un modello che non passi necessariamente dai simboli di partito, iniziando dall’impronta politica della sua alleanza “civica”, che in verità si trova ad affrontare più di qualche problema di convivenza interna. Nell’arco di poche settimane, in città sono arrivati il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, del Partito Democratico, e il viceministro alle infrastrutture, il grillino Giancarlo Cancelleri. “Al di là dei colori politici – dice Greco – è importante lavorare per una comunità, che ne ha molto bisogno”. Con Cancelleri si sono lasciati, ripromettendosi di incontrarsi alla prima riunione del tavolo istituzionale su Gela, che il grillino ha annunciato. “Spero che anche il ministro Provenzano – dice ancora Greco – possa darci una mano”. Se il Pd fa parte dell’alleanza “civica”, che è al governo della città; i grillini sono invece all’opposizione. Per Greco, però, sembra cambiare poco, almeno in questo inizio d’anno, in attesa che il Tar Palermo decida sul futuro più immediato. Nella maggioranza del sindaco, fino ad oggi, non sono mai mancate le diatribe, anche perché molti alleati guardano alla giunta e alla necessità di fare un “tagliando” politico, ritenuto quasi inevitabile. I non allineati, senza obblighi di partito, discutono da tempo e prendendo al volo il richiamo alla “responsabilità”, giunto a fine anno dal consigliere di “Gela città normale” Diego Iaglietti, potrebbero a breve annunciare un nuovo gruppo in consiglio comunale. Nessun addio a Greco, anzi, ma la necessità probabilmente di pesare di più. Oltre a Iaglietti, tra i banchi di maggioranza molto attivi sono Vincenzo Casciana e Pierpaolo Grisanti, che fa parte del gruppo politico del sindaco. Alcuni alleati ritengono che possano dar vita ad una nuova aggregazione consiliare. L’ipotesi di intergruppo, per ora pare tramontata, nonostante il tentativo di sperimentarlo (“civici” e dem erano gli sponsor principali). Adesso, i non allineati potrebbero uscire allo scoperto. Il ricorso pendente al Tar potrebbe far slittare un eventuale annuncio ufficiale. Il sindaco, invece, pare intenzionato a seguire la rotta pre-elettorale. Non busserà ai partiti per trovare una collocazione.
“La principale garanzia per i cittadini è avere un sindaco che non sia dei partiti, ma solo della città – spiega – non ho interesse a fare carriera politica. L’unico obiettivo è risolvere almeno alcuni dei problemi atavici che ci portiamo dietro da decenni. Non farò scelte di campo. Il nostro progetto civico è stato condiviso dai partiti. Ne fanno parte sia il centrodestra sia il centrosinistra. Sono convinto che è la scelta migliore. Serve però una programmazione seria. Mi reco continuamente alla Regione, negli uffici palermitani, proprio per sbloccare vicende amministrative che si trascinano da troppo tempo”. Solo l’incognita del Tar, al momento, induce gli “arcobaleno” di Greco a mantenere un profilo politico basso, in attesa di nuove mosse.