Gela. La crisi politica in maggioranza c’è e si fa sentire tutta. In attesa di riavere notizie dal Pd (reduce da una nottata di valutazioni al momento senza esito), un quadro piuttosto chiaro lo traccia il consigliere di “Lbera-mente” Pierpaolo Grisanti. Eletto tra le fila di “Un’Altra Gela”, lista di riferimento del sindaco Lucio Greco, ne ha preso le distanze, pur senza sollevare polveroni politici, non condividendo le scelte che intanto maturavano. “A mio avviso – dice – c’è una maggioranza numerica, ma manca quella politica. Sono due concetti differenti. La crisi politica è generalizzata. Ci sono voci critiche. Noi, quando non condividiamo scelte o atti, lo facciamo apertamente. Ci sono altri alleati, invece, che legittimamente preferiscono esprimere le loro posizioni critiche in altro modo. Il nostro gruppo, fin dall’inizio, non ha mai rivendicato posizioni e continueremo a muoverci su questa linea”. L’apertura di Greco, che ha pubblicamente chiesto un rilancio dell’azione amministrativa, anche con consultazioni estese a tutti gli alleati, non convince del tutto Grisanti. “La crisi politica va affrontata con una riunione allargata a tutta la maggioranza – aggiunge – non ritengo utili gli incontri separati. Se come gruppo verremmo convocati, prima ci confronteremo. Personalmente, non condivido queste riunioni separate”. Da circa un anno, ormai, molti alleati di Greco chiedono un confronto vero e la condivisione dei temi amministrativi.
“Io sono convinto che l’amministrazione abbia una visione della città – continua – ma prima di tutto dovrei essere messo nelle condizioni di conoscerla. Vorrei capire se c’è la volontà d riformare la macchina amministrativa, anche per evitare che si ripetano casi come quello del definanziamento di fondi molto importanti. “Libera-mente” ha presentato un emendamento che ha bloccato la messa in liquidazione del Gruppo di azione costiera e ora mi arrivano voci di un finanziamento ottenuto. E’ questo che interessa alla città. Ad eccezione degli addetti ai lavori, se il Pd o altri gruppi saranno in maggioranza o ne usciranno non interessa veramente a nessuno. La città ha altre priorità. Dobbiamo confrontarci sui temi. Se in consiglio comunale arriveranno atti che ricalcano gli obiettivi programmatici della giunta, sarò il primo a collaborare. In caso contrario, sarò tra i più critici. Lo ripetiamo da tempo, manca un confronto vero”. Sono tanti i varchi che in questi mesi si sono aperti in quella che sembrava una trincea politica blindata, ma che al momento pare avere solo la garanzia dei numeri.