Gela. “La motoape mi serve per lavorare”. Il trentottenne Gaetano Alfieri, arrestato ieri dai carabinieri e dagli agenti di polizia municipale mentre era alla guida del mezzo nonostante la sottoposizione
alla misura della sorveglianza speciale e l’assenza della patente, si è difeso davanti al giudice Fabrizio Molinari che lo ha sentito durante l’udienza di convalida svoltasi questa mattina. Alla fine, il giudice gli ha imposto solo l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, revocando gli arresti domiciliari. Sono state accolte le richieste formulate dal suo difensore di fiducia, l’avvocato Nicoletta Cauchi. In base alla linea difensiva, Alfieri avrebbe necessità di condurre la motoape per motivi lavorativi e non per violare gli obblighi impostigli dai magistrati.