"Aiutare le persone nella lotta contro il cancro dà significato alla mia vita", Baretti figlia eccellente di questa città
L'elenco dei successi professionali conseguiti è lungo e prestigioso
Gela. Quello della sanità cittadina rimane un punto irrisolto e da anni si trascina con tante mancanze e poche certezze. La città però continua a essere “madre” di tanti figli eccelsi e la dottoressa Marina Baretti, tra questi, annovera un posto di assoluto rilievo. Nel pomeriggio, a Palazzo di Città, la ricercatrice, che lavora e vive negli Stati Uniti, è stata premiata dal sindaco Terenziano Di Stefano, dall'assessore Filippo Franzone e dal presidente del consiglio comunale Paola Giudice. C'erano tanti familiari e consiglieri comunali che hanno voluto assistere. L'elenco dei successi professionali conseguiti è lungo e prestigioso. Baretti è professore associato di Oncologia presso la Johns Hopkins University School of Medicine, dove ricopre anche la Jiasheng Chair (cattedra) per la ricerca sui tumori epato-biliari. Inoltre, dirige la clinica multidisciplinare per i tumori del fegato e delle vie biliari presso il Sidney Kimmel Comprehensive Cancer Center (SKCCC). Ha conseguito la laurea in medicina e chirurgia presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, per poi completare la specializzazione in medicina interna e la scuola di specializzazione in Oncologia presso l’Università di Milano. Successivamente, ha svolto un Postdoctoral Fellowship e una Fellowship in Oncologia Medica presso la Johns Hopkins University di Baltimora, Maryland. La sua attività di ricerca è incentrata sullo sviluppo di nuove strategie terapeutiche nei tumori epato-biliari, con particolare interesse per gli approcci combinatori di immunoterapia. È principal investigator di numerosi studi clinici sul carcinoma epatocellulare fibrolamellare (FLC), sul carcinoma epatocellulare (HCC) e sul colangiocarcinoma presso Johns Hopkins, collaborando strettamente con ricercatori di laboratorio per trasferire le scoperte scientifiche nella pratica clinica. Ha ricevuto diversi riconoscimenti prestigiosi, tra i quali il Young Investigator Award e il Career Development Award, conferiti dalla Conquer Cancer Foundation dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO), oltre a premi di ricerca dal MD Anderson Cancer Center e dalla Fondazione Italiana Humanitas. È destinataria di numerosi finanziamenti competitivi da enti internazionali, tra cui NIH/NCI, ASCO, AACR, Cancer Research Institute e Fibrolamellar Cancer Foundation, per un totale di diversi milioni di dollari a sostegno della ricerca clinica e traslazionale in oncologia epato-biliare. Baretti è autrice di oltre 80 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali peer-reviewed, tra cui Nature Medicine, Nature Communications, Cancer Cell, Journal of Clinical Investigation e Lancet Oncology, contribuendo in modo sostanziale all’avanzamento della ricerca sui tumori gastrointestinali. “La mia famiglia mi ha dato valori che sono stati alla base di ciò che faccio – ha detto Baretti – questo premio è più loro che mio. Aiutare anche un solo paziente alla volta, nella lotta contro il cancro, dà significato alla mia vita. Andare all'estero significa misurarsi con un sistema dove ci sono tante expertise differenti, con persone che arrivano da ogni parte del mondo. La ricerca che conduco è spesso molto difficile e richiede fondi importanti che sono fondamentali per andare avanti nel percorso”.
In foto un momento della premiazione
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