Agricoltori in ginocchio, non solo la siccità: carenze e prezzi crollati, una lunga agonia

 
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Gela. Ancora una volta, gli agricoltori della Piana di Gela tornano in piazza. A distanza di otto mesi dalla grande mobilitazione dell’Onda Verde, centinaia di operatori agricoli con trattori e mezzi pesanti presidiano ancora una volta la SS 117 Bis. Una protesta ferma contro le politiche agricole italiane ed europee che segna il ritorno di una mobilitazione che non si è mai davvero fermata.
Mentre a Siracusa si discute al G7 di come rilanciare l’agricoltura globale, nelle campagne siciliane l’acqua non arriva e le aziende non riescono più a sostenere i costi di produzione. Un vero paradosso per gli operatori del settore. Nelle campagne locali e dell’intero comprensorio, mancano i servizi di base. Senza acqua, con le dighe mai in totale efficienza, con contrade rurali isolate e senza un’idonea viabilità, andare avanti è impossibile. La siccità intanto ha rafforzato i mali di un organismo che rischia di cedere i prezzi di produzione e per le materie prime sono alle stelle e le aziende soccombono perché non riescono a stare su un mercato dominato da produzioni a basso costo che arrivano da mercati esteri. Un problema che gli agricoltori definiscono insostenibile.

Le ripercussioni sono evidenti: aziende che chiudono, famiglie che lasciano le campagne, e territori sempre più spopolati. Gli operatori del settore chiedono con forza un cambiamento radicale nelle politiche agricole, denunciando l’inefficacia delle scelte europee che, dicono, stanno distruggendo l’intero comparto. A fianco degli agricoltori, oggi, anche i sindaci di Gela e Niscemi, Terenziano Di Stefano e Massimiliano Conti, che hanno espresso il loro sostegno alle rivendicazioni degli agricoltori.

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