Gela. Sarebbe stato picchiato, a calci e pugni, per un like ad una foto pubblicata su Instagram. E’ quanto ha raccontato un trentenne, che ieri è stato sentito davanti al giudice Martina Scuderoni. Le accuse sono mosse ad un suo coetaneo, che l’avrebbe aggredito fuori da un locale sul lungomare Federico II di Svevia. Il giovane colpito riportò ferite e fu accompagnato al pronto soccorso. Tutto sarebbe accaduto perché, qualche tempo prima, il trentenne aveva inserito un proprio like alla foto di una ragazza, pubblicata sul profilo Instagram. L’imputato, dopo averlo notato, avrebbe contattato il trentenne, prima attraverso un messaggio sempre sullo stesso social; poi, l’avrebbe visto e avvicinato all’interno del locale. “Mi disse che mi voleva parlare e uscimmo fuori dal locale”, ha spiegato il giovane che fu successivamente colpito. In aula, è stato sentito anche l’amico che lo accompagnò in ospedale, proprio a causa delle ferite. Il trentenne è certo che fu l’imputato a minacciarlo e poi a picchiarlo. L’altro testimone, invece, pur avendo confermato diversi aspetti di quella vicenda, ha spiegato che non individuò in maniera chiara l’aggressore. “Non l’avevo mai visto prima”, ha detto. I testimoni hanno risposto alle domande del pm Tiziana Di Pietro e dei legali Flavio Sinatra (per l’imputato) e Joseph Donegani (parte civile nell’interesse dell’aggredito). La vittima dell’aggressione ha confermato che i contatti ci furono dopo quel like alla foto.
Ha inoltre descritto quei frangenti, parlando di un’aggressione che si sarebbe verificata nell’arco di pochi minuti, fino a farlo finire a terra, ferito. La difesa ha richiamato il contenuto di un post scritto dalla parte civile. Le parti hanno avanzato richieste e non sono mancati momenti di concitazione nella ricostruzione dei fatti. Non è stata accolta una richiesta di perizia medica, avanzata dalla difesa. In aula, si tornerà a marzo.