Aggredito dopo non aver pagato i lavori commissionati, cade l’aggravante mafiosa per i due imputati

 
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Gela. Cade l’aggravante mafiosa dopo il deposito dei verbali di dichiarazione di alcuni collaboratori di giustizia. L’aggressione dopo i lavori non pagati. Per il pubblico ministero, così, il tentato omicidio contestato a due minorenni, all’epoca dei fatti, non avrebbe nessun collegamento con i clan, ancora forti quando la spedizione punitiva si sarebbe concretizzata, oramai sedici anni fa. Ad avere la peggio, riportando profonde ferite, fu un uomo, per gli investigatori vicino al clan Emmanuello. In base a quanto emerso, però, l’aggressione venne organizzata dopo il mancato pagamento di lavori commissionati proprio dalla vittima. Sono stati i legali di difesa dei due imputati, finiti davanti al giudice dell’udienza preliminare del tribunale dei minori di Caltanissetta, a chiedere la modifica del capo di imputazione. Gli avvocati Flavio Sinatra e Ivan Bellanti, nell’interesse di S.C. e F.S, hanno ribadito l’assenza di dinamiche mafiose nella vicenda che condusse all’aggressione. Dopo la modifica delle contestazioni, spetterà al gup decidere sulla possibile messa alla prova dei due imputati. Una richiesta arrivata proprio dai difensori. Si tornerà in aula, il prossimo marzo. 

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