"Affrontammo con coraggio il dissesto, Di Stefano andò via", Greco: "Città più viva ma c'è ancora tanto da fare"
Per l'ex sindaco, rimangono fondamentali temi come “la sanità, ridotta ai minimi, i beni culturali e i musei, che vanno riaperti, e l'approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato per la programmazione”
Gela. Un anno fa, lasciò ufficialmente le chiavi del municipio e della città al suo ex assessore, l'attuale sindaco Terenziano Di Stefano. Oggi, l'avvocato Lucio Greco ha scelto di stare, almeno politicamente, in disparte dal contesto nel quale si rivede, quello di centrodestra. “Il tavolo che intendono organizzare le forze locali di centrodestra? Onestamente, sono poco informato sul tema”, dice. La sua amministrazione comunale, a un certo punto, si trovò davanti “alla tempesta della crisi finanziaria dell'ente”. “Abbiamo dovuto affrontare una situazione molto delicata che ha bloccato la macchina comunale – precisa l'ex sindaco – abbiamo cercato in tutti i modi di evitare il dissesto ma le condizioni non c'erano. E' stata la mia amministrazione che non si è tirata indietro nonostante le evidenti difficoltà. L'attuale sindaco Di Stefano, quando prese contezza della situazione molto complicata, preferì prendere la valigia e andare via, lavorando per un suo progetto politico”. Proprio Di Stefano e i civici di “Una Buona Idea” scelsero di non aderire alla nuova fase lanciata da Greco e si posero all'opposizione, rinunciando alla giunta e a deleghe di peso, che all'epoca erano proprio di Di Stefano. I civici hanno sempre parlato di “un'opposizione costruttiva” ma è evidente che i destini politici dell'avvocato Greco e di Di Stefano si divisero definitivamente. “Vedo una città sicuramente più viva, per via degli eventi estivi – aggiunge l'ex sindaco – comunque, c'è tanto da fare. La pulizia va migliorata e lo stesso vale per il servizio idrico. Il presidente Conti, secondo me, lascia un'Ati in condizioni non felici. Fin dall'inizio, nel tavolo tecnico, sostenni la rescissione del contratto con Caltaqua ma poi né Ati né la Regione diedero l'impulso necessario. Non dimentichiamo che con la mia amministrazione ci fu l'addio a Tekra, nel servizio rifiuti, e l'avvio di quello in house, seppur ci sia da migliorare e una parte minoritaria di cittadini continua ancora a sporcare”. Per Greco, rimangono fondamentali temi come “la sanità, ridotta ai minimi, i beni culturali e i musei, che vanno riaperti, e l'approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato per la programmazione”. “La sanità locale versa in condizioni allarmanti – sottolinea – mi meraviglia il fatto che attuali assessori non si facciano sentire a dovere mentre quando se ne occupavano come società civile erano sempre in prima linea”. L'avvocato, un anno fa, nonostante i tentativi di dialogo, non riuscì a trovare incastri giusti per una ricandidatura e fino a oggi non si è mai ufficialmente posto sotto insegne di partito. Il centrodestra pare la sua collocazione naturale. Diversi ex alleati, oggi fanno parte del “modello Gela” e della giunta Di Stefano. “Evidentemente, l'esperienza fatta nella mia giunta ha formato gli attuali amministratori – spiega inoltre – devo dire che abbiamo tracciato un solco e bisognava solo seguirlo. I cantieri attualmente avviati sono stati possibili con l'attività svolta durante l'esperienza amministrativa della giunta che ho guidato. Arrivarono i decreti di finanziamento e avviammo tutte le procedure propedeutiche, fino alla firma dei primi contratti. I cantieri vanno monitorati passo dopo passo e spero che si proceda in maniera più spedita, per rispettare le scadenze”. L'ex sindaco non sembra troppo interessato a una collocazione di partito e nella politica attiva, nonostante le interlocuzioni che ha avuto nel corso del tempo. “Mi sto dedicando ai procedimenti giudiziari che sono stati attivati nei miei confronti per vicende amministrative – conclude – ho la massima fiducia nella magistratura e sono certo di aver operato sempre per la città. Ho la coscienza a posto”.
In foto l'ex sindaco Greco e l'attuale primo cittadino Di Stefano
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