Affonda mezzo “Archimede”, avviate indagini: non si esclude pista danneggiamento

 
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Immagini repertorio

Gela. Le indagini sembrano orientate a verificare se l’affondamento del “Liberante” sia stato frutto di un inconveniente tecnico oppure di altre cause esterne, senza escludere un danneggiamento. Nella notte di ieri, il natante attraccato al porto isola Eni sarebbe colato a picco. Veniva usato dalla società “Archimede”, che si occupa del servizio di guardiafuochi. Da tempo, l’azienda è al centro di lunghe vertenze sindacali e di tante polemiche. Gli accertamenti sono stati avviati dai militari della capitaneria.

Sarebbero già stati sentiti il proprietario dell’azienda e i responsabili tecnici. Da anni, la società siracusana “Archimede” opera nei servizi al porto isola per conto di Eni.

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