Gela. Siamo sinceri. Davanti a certi scherzi non possiamo far altro che sorridere. Quelle carte da lutto appiccicate in città all’indomani dell’uscita di scena della Juventus dalla Champions League sono l’esempio di quello che dovrebbe essere lo sfottò nel calcio.
Lontani dalla violenza, dai centri nevralgici del tifo nazionale, la goliardia di un gruppo di tifosi interisti in una città del profondo sud potrebbe far sorridere in un momento drammaticamente pesante della nostra società. Se a dirlo, poi, è un simpatizzante juventino, la mia riflessione potrebbe essere ancora più efficace . Tuttavia, quello che mi lascia perplesso in questo caso è il fatto che in pochi o nessuno si sia minimamente sconvolto o abbia impiegato parte del proprio tempo a fare lo stesso lavoro di “affissione” quando si è trattato di difendere il calcio locale, una banca locale, Gela Provincia, un progetto, insomma, della nostra comunità. Ma il calcio, il grande calcio, il calcio che conta, quello sì che regala alti momenti di genialità e impegno. Adesso non voglio essere pesante e ripetitivo. In fondo si è trattata di una semplice carta da lutto per gli juventini, ed io, sto solo rosicando per la sconfitta.