Gela. “Comunicherò in consiglio comunale la mia adesione ufficiale a Sviluppo democratico. Inoltre, verrà presentato il nostro programma elettorale, con una serie di modifiche.
E’ aperto a chiunque voglia condividerlo”.
“Il Pd è all’opposizione”. Dopo alcuni giorni di attesa, il sindaco Domenico Messinese ha sancito la propria firma politica su “Sviluppo democratico”, il nuovo movimento che raggruppa praticamente tutti i componenti della giunta oltre ai fedelissimi storici del sindaco, che lo hanno seguito anche all’indomani della cacciata dal Movimento cinque stelle. Il coordinatore politico sarà Emanuele Ferrara. Presidente dell’associazione, invece, è il formatore ed esperto informatico Giuseppe Ventura. All’ex chiesa di San Biagio, al di là dei tanti distinguo, c’era molta politica, insieme ad imprenditori e sindacalisti. Anzitutto, hanno fatto il loro ingresso in scena i democratici Giuseppe Arancio, Alessandra Ascia, Peppe Di Cristina e Romina Morselli, insomma gli attuali vertici del Pd locale. Tutti pronti, però, a mettere subito in chiaro le cose. “Noi non siamo vicini alla giunta”, questo il mantra ripetuto negli interventi del deputato regionale Arancio ma anche del segretario Di Cristina e del presidente del consiglio comunale Alessandra Ascia. “Quando si parla di sviluppo del territorio – ha precisato Giuseppe Arancio – non possiamo sottrarci al confronto. Peraltro, già a Palermo ho avuto la possibilità di confrontarmi con gruppi privati interessati ad investire nella portualità locale”. “Chi perde le elezioni – ha continuato Di Cristina – sta all’opposizione. Noi non abbiamo mai avuto l’intenzione di appoggiare scelte di questa giunta che non condividiamo per nulla. Essere distanti, però, non significa mettere da parte le proposte. Non si può ragionare pensando che la città inizi a Ponte Olivo e finisca a Manfria. Ci vuole una prospettiva internazionale, soprattutto davanti alle scelte di Eni”. Il presidente del consiglio Alessandra Ascia ha invitato proprio il sindaco a portare la questione in consiglio comunale, di modo da avere un confronto direttamente con gli esponenti dell’assise civica. “Il mio ruolo istituzionale – ha precisato – non può che portarmi a rispettare questo sindaco e la sua giunta – ha detto – certo, devo comunque notare l’assenza di qualasiasi referente regionale o nazionale”.
“Una città in crisi di identità”. Intanto, gli assessori Francesco Salinitro, Simone Siciliano e Fabrizio Morello sono intervenuti a sostenere quanto fino ad ora fatto dall’amministrazione Messinese. “In alcuni casi – ha ammesso Morello – siamo andati incontro a degli errori, credo legati all’inesperienza amministrativa, ma nessuno potrà mai dire che la nostra azioni sia in contrasto con il mandato di cambiamento affidatoci dagli elettori nel 2015”. Per Simone Siciliano, invece, la città deve superare “la crisi di identità che la attanaglia”. Così, da coniugare ci sono industria, sviluppo agricolo, turismo e portualità. Una linea seguita anche da Francesco Salinitro. All’ex chiesa di San Biagio, non sono mancati diversi consiglieri comunali. C’erano Luigi Di Dio di Reset e Vincenzo Cascino della Lista Musumeci, ma anche Salvatore Farruggia della Lega dei Popoli e Giovanni Panebianco dell’Udc, passando per Cristian Malluzzo di Adesso Gela e Salvatore Sammito di Un’Altra Gela. La presentazione ufficiale di “Sviluppo democratico” non è stata disertata dal Polo Civico, c’erano infatti Giuseppe Morselli e Sandra Bennici, così come da esponenti centristi e da ex consiglieri comunali, da Terenziano Di Stefano a Giuseppe Di Dio. “Un atto dovuto, anche per capire di cosa si tratta”, questa la posizione espressa dai presenti. La necessità di investire per dare vere infrastrutture alla città è stata descritta, nel suo intervento, da Maurizio Scicolone di Progetto Gela, storico rappresentante di Forza Italia. Il progetto della giunta Messinese, comunque, non sembra sgradito neanche ad alcuni imprenditori, dai fratelli David e Maurizio Melfa, a sua volta già candidato a sindaco alle scorse amministrative, a Salvino Legname. “Lo sviluppo della città – ha detto proprio Legname – deve essere inteso in maniera diversa dal passato. Se un’idea di investimento è buona, allora non la si può criticare solo per ragioni di schieramento politico. Nella mia vita, ho cacciato via la mafia dalla mia azienda e intendo rimanere in questa città, per dare un futuro alla mia famiglia”. E’ stato David Melfa a rilanciare la necessità di un nuovo tipo di economia che possa avere come perno di riferimento le energie rinnovabili e la canapa. “Non dimentichiamo – ha spiegato – che anche Eni sta mutando il proprio ciclo produttivo”. La necessità di istituire un centro di ricerca e cura sulle patologie da industrializzazione è l’obiettivo del pediatra Antonio Rinciani, presente all’incontro, che ha accettato, negli scorsi mesi, un incarico gratuito di consulenza proprio dalla giunta. “Ho ancora le mie ritrosie – ha precisato – ma sono sempre pronto per questa città. Prima che un politico, sono un medico che vive a Gela e conosce profondamente i punti più critici. Invito il sindaco e gli esponenti di questo movimeto civico a dialogare con tutti”. Proprio sul fronte industriale si gioca, probabilmente, il prossimo futuro della giunta del sindaco Domenico Messinese. Non a caso, alla presentazione c’erano sindacalisti del settore chimico, con in testa Maurizio Castania della Uil e Andrea Alario dell’Ugl. A questo punto, si aprono le danze, sempre che qualcuno voglia accettare l’invito lanciato dal sindaco e dai suoi assessori. “Questa è una fase costituente – ha concluso Messinese – vedremo quali saranno i risultati”.