Addetti ufficio processo, Consiglio dell'ordine: "Mancato rinnovo rischia di bloccare attività"
"Il mancato rinnovo di tanti impiegati rappresenta un concreto e grave rischio di rallentamento della macchina giudiziaria", dice il presidente del Consiglio dell'ordine
Gela. Gli avvocati del Consiglio dell'ordine, così come quelli della Camera penale, sono vicini alle azioni condotte dagli operatori dell'ufficio del processo, diventati fondamentali per portare avanti gli uffici del presidio. Di recente, hanno organizzato una giornata di sciopero, dato che dal ministero non arrivano sviluppi sui rinnovi contrattuali, anche verso la stabilizzazione. “Il ruolo degli addetti all’ufficio del processo è divenuto ormai fondamentale, nevralgico nell’ambito degli uffici del tribunale e per i numerosi processi che si celebrano. Il mancato rinnovo di tanti impiegati rappresenta un concreto e grave rischio di rallentamento della macchina giudiziaria. Sosteniamo le iniziative degli addetti all'ufficio del processo, che attendono certezze sui loro contratti e che nelle scorse settimane hanno condotto una giornata di protesta.
Quale presidente dell’ordine – dice l'avvocato Mariella Giordano - esprimo preoccupazione in caso di mancato rinnovo dei contratti, con scadenza fissata per il 30 giugno 2026, sarebbe una vera e propria iattura per il funzionamento delle cancellerie, a meno che il ministero non abbia già pronto il personale sostitutivo, circostanza che in questo momento non trova riscontro. Appare di tutta evidenza che il venir meno, a quella data, di oltre quindici unità, tra il personale amministrativo, attualmente impiegate nelle cancellerie del tribunale e del gip-gup, andrà a determinare una drastica riduzione della produttività riferibile sia alla quantità di trattazione dei processi in udienza, che necessitano di tempestiva istruttoria preventiva, come la notifica degli atti e degli avvisi, il controllo degli atti depositati nel portale, le citazioni dei testi e tanto altro; sia, conseguentemente, al numero delle sentenze da emettere e comunque di tutti quei provvedimenti, la cui quantità ha reso, negli ultimi anni, il tribunale locale uno degli uffici giudiziari più funzionali e produttivi d’Italia. Auspichiamo che il ministero di riferimento, avuto riguardo al personale addetto all’ufficio del processo, adotti tutti quei provvedimenti idonei a non disperdere le competenze amministrativo-giuridiche che il personale ha dimostrato di possedere, dato che si tratta, per lo più, di soggetti che avevano già intrapreso la carriera forense, di soggetti laureati in giurisprudenza, e quindi di persone in grado di dare un supporto adeguato e qualificato ai magistrati e al personale direttivo delle cancellerie”.
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