Gela. Aveva accusato un uomo, conosciuto qualche tempo prima, di aver tentato di rapinarla, mentre si trovava insieme alla figlia. L’accusato, però, venne assolto e per la donna che segnalò il fatto sono scattate le contestazioni di falsa testimonianza e calunnia. Al termine del dibattimento a suo carico, il giudice Marica Marino l’ha assolta. Il difensore del’imputata, l’avvocato Carmelo Tuccio, ha esposto una serie di considerazioni, che alla fine hanno convinto il magistrato. Per la difesa, l’avvenuta assoluzione dell’uomo accusato di tentata rapina non può far gravare, quasi in automatico, una responsabilità sulle spalle della presunta vittima.
La difesa ha sostenuto la totale buona fede dell’imputata, che pare avesse conosciuto l’uomo, perché si dedicava all’assistenza di una sua familiare. Rapporti che poi sarebbero degenerati, fino alle accuse di tentata rapina.
