Gela. Le somme relative alle opere di compensazione alla riconversione della fabbrica del colosso energetico Eni sono state impegnate.
I 32 milioni di euro, sanciti nel 2014 al Mise (Ministero dello Sviluppo economico), potrebbero consentire al rilancio della città da un punto di vista economico ed estetico. L’accordo, sancito nel corso di una conferenza stampa convocata nella stanza del sindaco, a Palazzo di città, è stato caratterizzato da un clima reso eccessivamente ottimistico dalle facili lusinghe avanzate da politici in corsa alle imminenti elezioni regionali e in cerca di una stabilità governativa.
A sancire l’accordo quadro sono stati i vertici di Raffineria Gela (Ra Ge), con l’amministratore delegato Alfredo Barbaro, il presidente della Regione Rosario Crocetta, e il sindaco Domenico Messinese, che hanno redatto e firmato un accordo quadro.
“Le somme saranno elargite solo per finanziare i progetti esecutivi – chiarisce l’Ad di Ra Ge, Alfredo Barbaro – Ogni iniziativa è stata definita oggi con la firma dell’accordo. Circa un terzo delle somme è stato utilizzato per la realizzazione di una sala al museo archeologico e impegnato per gli interventi da effettuare al porto rifugio. Stiamo già lavorando alla ristrutturazione dell’ex casa albergo di Macchitella che sarà ceduta da Eni al Comune”.
La lista degli altri interventi inseriti nell’accordo quadro si può sintetizzare in tre importanti programmi e si aggiunge agli oltre 60 milioni di euro del Patto per la Sicilia che la Regione ha destinato a Gela.
Un primo programma prevede la valorizzazione urbana e la rivitalizzazione socio economica con un importo di spesa complessivo pari a 12.630.000 euro suddiviso in dieci diversi interventi.
Sono stati stanziati altri 4.480.000 euro per il programma di riqualificazione delle risorse archeologiche, turistiche e artistiche del territorio. Infine, 2.100.000 euro saranno destinati alla Fondazione di Comunità di Gela contestata oggi anche dal presidente del Consiglio comunale, Alessandra Ascia, che ha usato parole dure contro la giunta Messinese, sulla scia delle perplessità mosse dai consiglieri rappresentanti del Movimento Cinque Stelle. “Sono venuta a conoscenza di questi interventi solo due giorni fa – attacca Alessandra Ascia – e trovo l’inserimento di 2 milioni di euro per una Fondazione che esclude l’accesso a 160 associazioni locali. Questo intervento deve essere modificato”. A smorzare le facili accuse mosse dal presidente del consiglio al primo cittadino ci ha pensato il governatore Crocetta. “Fino alla fine del mio mandato garantirò l’erogazione di tutte le somme necessarie a finanziare i progetti esecutivi – assicura il governatore Rosario Crocetta – Il porto si farà. Si tratta di un ritardo da attribuire alla sovrintendenza ai Beni culturali. Null’altro. Tra compensazioni Eni e Patto per la Sicilia il Comune potrà mettere in campo una economia locale – conclude Crocetta – mirata alla riqualificazione turistica e commerciale”.