Gela. L’accordo non c’è e domani Comune e Ato Cl2 dovranno di nuovo presentarsi davanti al giudice del tribunale delle imprese di Palermo. Sul piatto, ci sono ormai ben oltre sedici milioni di euro. Soldi che l’Ato deve ricevere da Palazzo di Città, per una lunga serie di pagamenti e canoni non ancora versati, soprattutto in relazione ai conferimenti nella discarica Timpazzo. Sembrava che un’intesa si potesse raggiungere ben prima del mese di ottobre. Il giudice del tribunale palermitano aveva consigliato ai legali delle parti in causa di tentare la via dell’accordo stragiudiziale. Così, però, non è stato e per il Comune potrebbe essere un altro peso enorme, almeno a livello di cassa. Pare che di incontri veri e propri, per tentare di chiudere il cerchio, non ce ne siano stati, almeno dal momento dell’insediamento della nuova giunta. Il commissario straordinario Rosario Arena e quello dell’Ato Giuseppe Panebianco avevano avviato un dialogo, ma senza chiudere nulla di concreto. Negli ultimi giorni, Panebianco è stato destinatario di messaggi politici che non invogliano di certo alla trattativa. Da gruppi della maggioranza del sindaco è arrivata la richiesta di escludere l’Ato dall’eventuale gestione del nuovo impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti e sono state lanciate non poche ombre sulla fase commissariale dell’ambito, ritenuta fin troppo lunga, così come sostenuto dai consiglieri comunali di “Una Buona Idea”, Davide Sincero e Rosario Faraci. Linea seguita in pieno anche dal vicesindaco Terenziano Di Stefano, riferimento in giunta del gruppo “civico”. Insomma, non i presupposti giusti per mettersi intorno ad un tavolo e risposte sulla sostenibilità finanziaria del maxi debito devono arrivare dagli uffici finanziari del municipio. Nessuno lo dice espressamente, ma pare che tra le parti sia da tempo calato il “gelo” istituzionale.
Con la giunta dell’ex sindaco Domenico Messinese, era stata definita una proposta di accordo, mai ratificata neanche dalla Regione. Il municipio dovrebbe accollarsi i costi della fase post-operativa delle vasche della discarica Timpazzo che si avviano allo stop, per un periodo complessivo di trenta anni. Negli scorsi mesi, senza risposte certe dal Comune, i legali dell’Ato si sono rivolti ai giudici. Il maxi debito è tale da poter mettere in crisi gli equilibri finanziari del municipio, qualora non si arrivasse ad un accordo complessivo. Sul fronte rifiuti, continua ad essere una fase molto delicata, tra inchieste giudiziarie e una gara per l’affidamento del servizio di raccolta e smaltimento andata deserta per due volte consecutive, mentre Tekra da anni continua ad operare in proroga.