Gela. A seguito di interlocuzioni con la prefettura di Caltanissetta, che ha chiesto ai sindaci di tutta la provincia di conoscere eventuali disponibilità circa l’accoglienza di cittadini ucraini, l’amministrazione comunale ha avviato una ricognizione sul territorio comunale per capire se ci siano famiglie, singoli cittadini ed associazioni, con residenza a Gela, disponibili ad accogliere temporaneamente e a sostenere economicamente persone e nuclei familiari provenienti dall’Ucraina e in fuga dalle zone di guerra. Il Comune (settore Servizi Sociali) si farà carico di raccogliere le adesioni. La disponibilità all’accoglienza è da intendersi per emergenza umanitaria (e quindi senza alcun rimborso spese) presso alloggi privati, strutture alberghiere o extra alberghiere (casa vacanze, bed and breakfast, agriturismi o affittacamere) o strutture religiose. L’adesione dovrà essere manifestata compilando un apposito modulo disponibile sul sito del Comune da compilare e inviare al seguente indirizzo: [email protected]. Coloro che nei giorni scorsi avevano già inviato una mail all’indirizzo [email protected] sono pregati di rimandare tutto secondo le nuove modalità. Le adesioni saranno successivamente condivise con la prefettura di Caltanissetta e, in caso di esito positivo, i cittadini disponibili scelti saranno ricontattati per dar luogo ad una proposta concreta di accoglienza. Per informazioni e assistenza, è possibile contattare l’ufficio Servizi Sociali del Comune al numero 0933-906796 o l’ufficio di segreteria del sindaco al numero 0933/906321.
“Col passare dei giorni – spiega il sindaco Lucio Greco – si è fatto man mano più chiaro il quadro organizzativo delle accoglienze e ci siamo adeguati perfezionando la macchina amministrativa e seguendo le linee guida della prefettura. Quello che di certo non cambia è la soddisfazione nel vedere che già in tanti hanno scritto per assicurare la propria disponibilità. E’ davvero un gesto molto generoso, ma, del resto, la nostra città ha sempre spiccato per altruismo”.
Ipocriti, e perché non vi interessano i bambini siriani, palestinesi, yemeniti, somali, tanto per citarne solo alcuni? Ipocriti!!