Abusivismo edilizio, “ordinanze di demolizione non rispettate”: Legambiente, “mancano dati Gela”

 
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Gela. Una percentuale ancora molto bassa e all’appello mancano le risposte di Comuni come Gela e Butera. Legambiente, attraverso il terzo rapporto “Abbatti l’abuso”, ha delineato i tratti salienti di un territorio siciliano ancora profondamente segnato dall’abusivismo edilizio. I Comuni, e accade anche a Palazzo di Città, emettono ordinanze di demolizione di immobili non in regola, anche lungo la costa, ma non si dà esecuzione. Così, in Sicilia la media delle ordinanze di demolizione eseguite si ferma al diciannove per cento del totale dei provvedimenti di abbattimento rilasciati. Da Legambiente fanno sapere però che l’unica provincia assente nella disamina è quella di Caltanissetta. Comuni come Gela e Butera non hanno risposto al questionario. Nel territorio locale, l’abusivismo edilizio è da sempre una costante con numeri decisamente elevati. Ancora oggi, gli uffici del municipio fanno tremendamente fatica a sostenere il ritmo per una soglia di pratiche notevole. Tante procedure di condono attendono una conclusione e al contempo per gli immobili abusivi non ci sono interventi di demolizione. In municipio, è stato approvato un regolamento per la gestione delle strutture irregolari acquisite al patrimonio dell’ente. Una soluzione complessiva è lontana. Tra le altre cose, manca personale che possa essere destinato solo a questa materia. Legambiente non accetta il ritorno alla soluzione della sanatoria, invece intrapresa all’Ars. “La Sicilia – dice Stefano Ciafani che è presidente nazionale di Legambiente – è una delle regioni del sud Italia più esposte all’invasione del mattone illegale. Per arginare questo fenomeno è fondamentale intervenire a livello nazionale e territoriale. Quello approvato ieri è l’ennesimo tentativo, palesemente anticostituzionale, di aggirare nell’isola le leggi nazionali in materia di abusivismo edilizio. Il primo tentativo era stato fatto nel 2016, con un emendamento identico che venne approvato in commissione e dichiarato inammissibile dal presidente dell’Assemblea regionale. Ci auguriamo che accada lo stesso anche in questo caso. Al governo Meloni chiediamo, invece, di contrastare questo colpo di mano annunciando, come è già successo con la legge regionale del 2021, l’impugnazione del provvedimento, se dovesse essere approvato dall’Assemblea regionale, davanti alla Corte costituzionale. Ma non basta. Per sconfiggere la piaga dell’abusivismo, concentrata soprattutto al sud e lungo le coste, occorre potenziare l’attività di demolizione delle case abusive e dare più ruolo e responsabilità ai prefetti restituendo il senso originario all’articolo 10 bis della legge 120 del 2020, se necessario, anche con un nuovo intervento legislativo”. Legambiente ha avanzato una serie di proposte ufficiali, indirizzate al governo. Un ruolo maggiore va affidato ai prefetti.

“La Corte dei conti è decisiva, per verificare, quantificare e imputare in maniera sistematica l’eventuale danno erariale causato dalle mancate entrate nelle casse comunali del corrispettivo economico dovuto per l’occupazione da parte degli abusivi di immobili non demoliti e diventati di proprietà comunale”, si legge in una nota. “Per quanto riguarda le demolizioni per via giudiziaria, alla base degli interventi deve essere posta la sentenza che accerta il reato e non, invece, quella di condanna del reo. È necessario prevedere lo stop all’iter di demolizione solo in presenza di un provvedimento di sospensione da parte di un tribunale, altrimenti non c’è motivo per bloccare le procedure. Legambiente propone di istituire un fondo di rotazione con uno stanziamento pari a 100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026”, aggiungono i responsabili di Legambiente. Inoltre, si fa leva sulla necessità dell’emersione degli immobili non accatastati. A livello locale, la prefettura e la procura hanno sempre monitorato con attenzione l’intero scenario dell’abusivismo edilizio e quella delle demolizioni è una faccia della medaglia mai veramente consolidatasi.

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