Gela. Accordi e convenzioni esistono già da tempo ma la realtà di molti alloggi popolari cittadini sembra parlare una lingua diversa. Gli allacci dei servizi essenziali, dall’acqua all’energia elettrica, infatti, continuano
ad essere presenti anche in quelle abitazioni, gestite dall’Istituto autonomo case popolari di Caltanissetta, occupate abusivamente da famiglie non inserite negli elenchi stilati dall’ente.
Un’anomalia, emersa durante diversi controlli, che sembra non trovare alcuna soluzione. Per ottenere le forniture di acqua ed energia, gli utenti dovrebbero dimostrare di essere legittimati a risiedere negli alloggi: presentando, quindi, un regolare certificato. In assenza di un’effettiva attestazione, nessuna fornitura potrebbe essere garantita agli utenti che ne facessero richiesta.
Da tempo, i funzionari dello Iacp hanno avviato controlli per cercare di limitare il fenomeno. Allo stato attuale, sono circa centocinquanta gli alloggi popolari occupati da famiglie che, almeno sulla carta, non ne avrebbero il diritto. Nonostante ciò, nelle abitazioni finite al centro dei controlli, svolti in prevalenza dagli agenti del comando di polizia municipale, sono stati individuati tutti gli allacci ai servizi essenziali.
Negli ultimi mesi, l’attività di controllo si è concentrata sulle false residenze: cercando di stanare gli assegnatari che, pur avendo diritto ad un alloggio, continuano a risiedere fuori città, lasciando libero l’appartamento o, addirittura, consentendone l’utilizzo a famiglie diverse da quelle indicate nelle graduatorie redatte dai funzionari dell’istituto.
Il principio, più volte ribadito in diversi documenti stilati dagli uffici dello Iacp e da quelli di Palazzo di Città, è piuttosto immediato: niente forniture, idriche o elettriche, in quelle abitazioni occupate da utenti non in regola. Indicazioni sostanzialmente conformi a quelle già dettate dai funzionari del settore comunale urbanistica davanti alle richieste giunte dai titolari d’immobili risultati non in regola con le concessioni edilizie.
Già l’assessore Giuseppe D’Aleo, prima del suo passaggio al settore polizia municipale, era stato fin troppo chiaro sul punto: invitando i responsabili locali di società come Caltaqua ed Enel ad essere vigili, evitando abusi che sarebbero potuti costare cari, sia dal punto di vista economico che da quello giudiziario.
Per questa ragione, non è da escludere che la questione possa essere ripresa anche dal neo assessore all’urbanistica Fortunato Ferracane. Attraverso la collaborazione con i funzionari dell’Istituto autonomo case popolari di Caltanissetta, bisognerà meglio comprendere la ragione delle forniture in favore degli occupanti abusivi.
L’esigenza di avere un alloggio continua a spingere molte famiglie in direzione della scelta più difficile: quella di occupare abitazioni destinate ad altri nuclei.