Gela. Abusi sessuali e ripetute violenze, anche davanti ai figli. A descrivere quanto sarebbe accaduto all’interno della loro abitazione, è stata la moglie, vittima dei continui soprusi contestati a Salvatore A.
In aula una delle figlie. L’uomo è finito a processo davanti al collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore, a latere Ersilia Guzzetta e Tiziana Landoni. La donna è stata sentita in aula come testimone nel dibattimento avviato a carico del consorte, difeso dall’avvocato Lara Amata. Le domande del pubblico ministero Lara Seccacini, però, sono state rivolte anche ad una delle figlie, ancora minorenne. La giovanissima ha spiegato che le violenze sarebbero state perpetrate anche per futili motivi. Semplici litigi si sarebbero trasformati in violente aggressioni. Alla fine, madre e figli hanno lasciato l’abitazione di famiglia, al culmine di frequenti episodi di violenza.