Gela. L’abolizione della provincia di Caltanissetta? Una mossa demagogica, quasi impossibile da attuare entro pochi mesi.
A sostenerlo, il democratico Giuseppe Licata e l’esponente della Destra Vincenzo Cascino: entrambi consiglieri provinciali della città.
“Ma come si può credere all’immediata abolizione dell’ente provinciale? – si chiede sarcastico proprio Licata – purtroppo, si è giunti alle recenti elezioni senza aver modificato, per tempo, l’intero sistema. Sicuramente, l’organizzazione delle province è da rimodulare ma non si può pensare ad un’abolizione completa. Quali amministratori avrebbero le risorse per intervenire su strade e scuole? I consorzi di comuni rimangono solo sulla carta. Nessuno sa bene a cosa servano”.
Dello stesso avviso, il vice presidente del consiglio provinciale Vincenzo Cascino.
“Gli enti provinciali – ammette – devono essere potenziati. I consorzi di comuni sarebbero solo una copia dei vari Ato. Quindi, un totale fallimento. Se qualcuno vuole spartire nuove poltrone, sarà sicuramente favorevole ai consorzi di comuni. Senza province si aggraverebbe ulteriormente la situazione economica dei comuni”.
Giuseppe Licata, in ogni caso, chiama in causa il sindaco Angelo Fasulo. “A questo punto – conclude – chiedo al primo cittadino di acquisire importanti beni della provincia, compreso il parco di Montelungo. Senza le province, chi dovrebbe occuparsi della gestione di queste importanti strutture?”.