Abitazione data alle fiamme in centro storico, "forzato l'ingresso": accuse ad Ascia ma è irreperibile da mesi
Ascia non ha mai ammesso eventuali responsabilità

Gela. Secondo uno dei vigili del fuoco che intervenne, in un basso di via Vespri, a ridosso del centro storico, le fiamme vennero appiccate dopo che fu forzata la porta d'ingresso. Per la procura, il rogo sarebbe opera del quarantasettenne Davide Ascia, che ha diversi precedenti penali alle spalle. Lo avrebbe fatto, secondo gli inquirenti, per una sorta di vendetta a danno di chi ci viveva: pare infatti che gli avesse negato ospitalità per qualche giorno. Ascia non ha mai ammesso e come riferito in aula dal suo legale, l'avvocato Rosario Prudenti, è irreperibile ormai da gennaio. Di Ascia si sono perse le tracce. Si era trasferito, per lavoro, in Germania. Nel corso dell'udienza, come testimone, ha deposto uno degli agenti di polizia che si occupò di estrapolare le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona. Ha sottolineato di non aver riconosciuto Ascia. L'identificazione avvenne da parte di altri poliziotti che invece lo indicarono come responsabile dell'azione di fuoco. Ascia è a processo davanti al giudice Fabrizio Giannola.