"A oggi fatto tanto, pensavo più celerità sul bilancio", Di Stefano: "Modello vince con leadership riconosciuta"

A un anno dalle urne che gli hanno dato la fascia tricolore, Di Stefano fa una valutazione più generale senza però dimenticare il peso del dissesto. "Se invece tutti gli alleati fanno i leader di loro stessi, allora si perde clamorosamente", precisa

03 giugno 2025 22:02
"A oggi fatto tanto, pensavo più celerità sul bilancio", Di Stefano: "Modello vince con leadership riconosciuta" - Il sindaco Terenziano Di Stefano
Il sindaco Terenziano Di Stefano
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Gela.  La vittoria alle amministrative dello scorso anno, soprattutto all'inizio, era tutt'altro che scontata. A dodici mesi da quel successo, il sindaco Di Stefano e la sua amministrazione non tracciano un vero e proprio esito ma sicuramente guardano a obiettivi essenziali, con in testa il bilancio stabilmente riequilibrato, da chiudere prima possibile. “Abbiamo fatto tanto – dice il sindaco – mi riferisco ai cantieri avviati e a situazioni di emergenza che sono state affrontate. Stiamo ottimizzando al massimo i finanziamenti che arrivano dalla Regione. Vogliamo portare a termine progetti come Macchitella lab e Sinapsi. Abbiamo riallacciato diversi rapporti con gli enti e sicuramente il dialogo con Eni è paritario. Siamo riusciti a ottenere le royalties per i campi di gas “Argo-Cassiopea”, che non erano assolutamente previste. Avremo royalties dalla discarica Timpazzo. Stiamo normalizzando una città che non può andare avanti sempre seguendo le emergenze. La situazione generale rimane difficile ma sappiamo di poter dare risposte”. Qualcosa in più, non lo nega, se la sarebbe attesa sotto l'aspetto finanziario, che con il dissesto è veramente cruciale. “Ritenevo che si potesse accelerare di più sul bilancio – spiega ancora – poi, ho compreso che sul dissesto gli uffici si sono trovati in difficoltà, sia per la formazione sugli adempimenti sia per il personale ridotto ai minimi”. Lo strumento finanziario e il superamento del dissesto rimangono target irrinunciabili per l'amministrazione del primo cittadino. A un anno dalle urne che gli hanno dato la fascia tricolore, Di Stefano fa una valutazione più generale senza però dimenticare il peso del dissesto, che è un fattore di evidente limitazione nella condotta amministrativa e non solo. Dai cantieri della nuova tangenziale, che gradualmente dovrebbero prendere il via a regime, e fino all'iter per il porto rifugio, le priorità non mancano. Il sindaco si trova a sostenere l'azione con un'amministrazione uscita dall'agorà dello scorso anno e dalle intese successive. Il “modello Gela”, ne è convinto, può dare risultati, osservando precisi dettami. “Analizzando la situazione nazionale e i risultati che ci sono stati in Comuni di altre Regioni – sottolinea il sindaco – mi sembra chiaro che quando c'è una leadership riconosciuta, l'area politica moderata e di centrosinistra, compatta, vince. Se invece tutti gli alleati fanno i leader di loro stessi, allora si perde clamorosamente”. Una valutazione che trae spunto da vicende nazionali ma che non sottovaluta la “geografia” locale. “E' una raccomandazione che ho sempre fatto ai partiti che sostengono la nostra alleanza e l'amministrazione, soprattutto a quelli principali, Pd e M5s. Dobbiamo sempre muoverci con scelte condivise – conclude – per quanto ci riguarda, la nostra identità civica la manterremo, perché fino a oggi ha sempre dato risultati. Alle provinciali, con un progetto condiviso, ogni pezzo dell'alleanza è riuscito ad avere un proprio rappresentante in consiglio. Anche per le prossime regionali, dovrà esserci una leadership certa e pienamente riconosciuta. Sono convinto che bisognerà iniziare a lavorare già da adesso, su un progetto comune e appunto su una leadership che trovi tutti d'accordo. Poi, anche noi prenderemo le nostre decisioni, insieme a tutti gli altri alleati”.

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