ROMA (ITALPRESS) – A novembre 2021 il debito delle Amministrazioni pubbliche è diminuito di 16 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.694,2 miliardi. La riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (25,2 miliardi, a 67,1) ha più che compensato il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (8,3 miliardi) e l’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (0,8 miliardi). Lo rende noto la Banca d’Italia. Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, la riduzione del debito è riconducibile pressochè interamente alle Amministrazioni centrali; il debito delle Amministrazioni locali e degli Enti di previdenza è rimasto invece sostanzialmente stabile.Alla fine di novembre la quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia era pari al 24,9 per cento (0,4 punti percentuali in più rispetto al mese precedente); la vita media residua del debito è lievemente aumentata, a 7,7 anni.A novembre le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 43,9 miliardi, in aumento del 3,2 per cento (1,3 miliardi) rispetto al corrispondente mese del 2020. Nei primi undici mesi del 2021 le entrate tributarie sono state pari a 403,2 miliardi, in aumento del 10,9 per cento (39,5 miliardi) rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Oltre al più favorevole quadro macroeconomico, tale incremento riflette l’effetto di alcuni fattori straordinari tra i quali lo slittamento al 2021 di alcune imposte di competenza del 2020.(ITALPRESS).