DUBAI (EMIRATI ARABI) (ITALPRESS) – I campioni non sono tali se non completano il loro impegno professionale con la realizzazione di una rete social affidata ad aziende ed esperti, i tecnici lavorano con gps, tablet, droni e forse dovranno fare il mercato incrociando dati. Dalla 14esima Dubai International Sports Conference emerge una dimensione del calcio sempre più dipendente dalla tecnologia. Esperti della Premier come Capello hanno sottolineato come il football dei maestri sia ormai globalizzato mentre Joao Felix, giovane talento portoghese dell’Atletico Madrid, è la testimonianza del prototipo del campione moderno, con tre milioni di followers e una struttura al suo servizio. Esemplare in questo senso anche Cristiano Ronaldo, che però rifiuta di frequentare la comfort-zone: “Ogni anno è stato un buon anno, voglio vincere anche nel prossimo e in quello dopo, vivo per imparare e imparo per vivere. Il duro lavoro è necessario, le statistiche dimostrano questo perché vinco da 14 anni, gioco e mi diverto”. Simone Inzaghi, al fianco di Deschamps e Giggs, ha raccolto attenzione e stima, raccontando del lavoro con gps e droni. Le donne, meravigliose e felici, hanno parlato delle loro emozioni, quasi tutte legate al pubblico e agli stadi. “Incredibile giocare davanti a 40mila persone allo Stadium”, il racconto di Sara Gama riferendosi a Juve-Fiorentina. Domani Dubai volta pagina e dopo il futuro si guarda al passato: arrivano i premi del 2019. Appuntamento alle ore 20.30 locali (17.30 in Italia), con il gala dei Globe Soccer Awards. Tanti i nomi tra i candidati delle differenti categorie: fra questi Cristiano Ronaldo, Lionel Messi, Virgil van Dijk e Mohamed Salah che si contenderanno il titolo nella categoria di Best Player of the Year.
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