Quotidiano di Gela

A Casa Grazia un’esperienza multisensoriale nel segno dell’inclusività

Un progetto che parla al cuore, alla mente e ai sensi. E che, attraverso il linguaggio universale della bellezza, del cibo e del vino, invita a “coltivare l’inclusione” ogni giorno.

03 luglio 2025 18:15
A Casa Grazia un’esperienza multisensoriale nel segno dell’inclusività -
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Gela.Nel cuore della riserva naturalistica del Lago Biviere di Gela, tra vigne, uliveti e profumi di terra siciliana, Casa Grazia – azienda bio vinicola e olivicola della famiglia Brunetti – apre le sue porte lunedì 7 luglio, alle ore 9:30, per un evento unico nel suo genere: “Sinestesie: Coltiviamo l’inclusione lavorativa, sociale”. Un progetto che unisce vino, arte, design e formazione in un’esperienza immersiva dedicata all’inclusione delle persone con disabilità e delle loro famiglie.
L’iniziativa, promossa da un’ampia rete territoriale – il Distretto di Gela ASP 2 di Caltanissetta, Casa Grazia, il Gruppo archeologico Geloi, la Cooperativa Carpe Diem, gli Istituti scolastici “Majorana” e “Sturzo” e la pizzeria “À pizz è femmina” – nasce da un’intuizione e da un percorso didattico della dottoressa Katia Maniscalco, docente e psicologa in formazione, che ha sviluppato il progetto partendo da due classi quinte di scuola superiore con l’intento di proporre un modello educativo profondamente esperienziale e inclusivo.
“L’incontro a Casa Grazia – spiega Katia Maniscalco – farà vivere ai ragazzi un’esperienza multisensoriale, dove, attraverso i profumi del vino e dell’olio, potranno riscoprire emozioni e ricordi, attivando la loro memoria olfattiva in modo creativo e personale”.
Il concetto chiave dell’evento è la sinestesia, un fenomeno percettivo in cui uno stimolo sensoriale ne evoca un altro di natura diversa: “vedere” un suono, “sentire” un colore, “assaporare” una parola. Ed è proprio attorno a questa sinestesia, intesa anche come metafora dell’incontro e dell’integrazione tra mondi e sensibilità differenti, che ruota l’intero appuntamento.
A raccontare l’anima sensoriale del vino sarà Martina Casciana Brunetti, sommelier e hospitality manager dell’azienda, rappresentante della nuova generazione di Casa Grazia:
“La degustazione del vino è un atto complesso, che coinvolge tutti i nostri sensi, anche l’udito. Il suono del vino versato nel calice cambia con l’età e la struttura del vino stesso. Ed è per questo che nel linguaggio enologico usiamo espressioni come vini setosi, colori caldi, bouquet verde: perché il vino parla, vive, emoziona.”
Accanto a lei, l’architetto Vincenzo Castellana – direttore creativo di Casa Grazia – porterà un contributo sul tema del design olistico, dove anche lo spazio e la materia diventano strumenti di comunicazione inclusiva.
L’evento sarà moderato dalla stessa Katia Maniscalco e si aprirà con i saluti istituzionali della Senatrice Ketty Damante, del Sindaco di Gela Terenziano Di Stefano e del Presidente del “Gruppo archeologico Geloi” Francesco Gurzeni.

Seguiranno gli interventi di:
• Giuseppe Arancio, dirigente del Centro di Salute Mentale ASP 2, su sinestesia e neuroscienze;
• Martina Casciana Brunetti, su vino, olio e cibo come strumenti sinestetici;
• Vincenzo Castellana, sul ruolo del design nell’esperienza sensoriale.

Ma la parte più coinvolgente sarà quella laboratoriale: i ragazzi della Cooperativa Carpe Diem e gli studenti degli Istituti Majorana e Sturzo, affiancati dal pizzaiolo napoletano Oreste Bonaiuto, metteranno “le parole in pasta”, trasformando la pizza – piatto per eccellenza della condivisione – in uno strumento educativo e inclusivo. “La pizza è democratica, non conosce barriere”, ricorda Bonaiuto. E in questo spirito, l’intera giornata sarà un invito a superare le distanze, creando connessioni tra corpi, sensi e storie diverse.
Casa Grazia  è vero e proprio centro di cultura rurale, dove la didattica salesiana che ha segnato la storia di quel luogo si fonde oggi con la sensibilità contemporanea verso l’inclusione sociale e la sostenibilità.
Un progetto che parla al cuore, alla mente e ai sensi. E che, attraverso il linguaggio universale della bellezza, del cibo e del vino, invita a “coltivare l’inclusione” ogni giorno.

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