A Butera c'è un luogo che nessuno conosce a fondo davvero | Ecco il suo nome e la sua storia
Monte Desusino a Butera: mura greche, campo di Agatocle e un misterioso altare, la storia militare e sacra in uno scorcio unico.

Nel territorio di Butera, a circa 20 km da Gela, svetta Monte Desusino, un vasto complesso collinare che custodisce mura, resti di fortificazioni e testimonianze della presenza greca tra il IV e III secolo a.C. Questo sito strategico, documentato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali, è stato identificato come campo militare di Falaride e Agatocle in occasione delle guerre contro i Cartaginesi.
Archeologia e storia: da Falaride ad Agatocle
Nel IV–III secolo a.C., Monte Desusino fu scelto come sito difensivo per la sua posizione dominante: da qui era possibile controllare a ovest il fiume Platani‑Ime‑ra, a est i campi di Gela e verso sud le vie che conducevano a Agrigento. Le ricognizioni del 1951 di Griffo e Adamesteanu hanno portato alla luce porzioni di mura databili all’epoca timoleontea, usate poi per fortificare l’accampamento scelto da Agatocle nel 311 a.C. contro i Cartaginesi. Queste strutture sono tra le poche testimonianze di architettura militare greca in provincia di Caltanissetta e dimostrano la centralità del sito nel sistema difensivo dell’epoca.
Le indagini successive della Soprintendenza (a partire dal 1954) hanno evidenziato non solo le mura, ma anche tracce di edifici lineari, probabili torri difensive e spazi destinati a funzioni logistiche. L’esistenza di strade lastricate e terrazzamenti testimonia una struttura pianificata, utilizzata per eserciti organizzati durante le guerre puniche. Il sito conserva inoltre tracce di frequentazioni più antiche, forse risalenti all’età arcaica, suggerendo un uso continuato dal VI secolo a.C.
Rilevanza odierna e il mistero del culto perduto
Monte Desusino non è solo un sito archeologico: le sue colline sono oggi ricoperte da boschi, cespugli e una flora spontanea che hanno preservato molte strutture dall’erosione. Visite guidate promosse dal Comune di Butera ne rivelano il valore paesaggistico, culturale e didattico. Il panorama dal crinale offre una vista esclusiva sul territorio, tra campagne e mare, evocando l’antica relazione tra natura e strategia militare.
Una curiosità affascinante riguarda una tradizione orale secondo cui una piccola cavità scavata tra le mura avrebbe ospitato un altare dedicato ad Athena o a una divinità campestre, presumibilmente parte di un rito propiziatorio prima delle battaglie. Questa ipotesi, non ancora confermata da rilievi stratigrafici, se comprovata arricchirebbe il significato spirituale del sito, confermandone non solo l’importanza strategica ma anche quella religiosa nell’antica Sicilia.
Curiosità
Il nome “Desusino” potrebbe derivare dal latino desus, ossia “digiuno”: secondo la leggenda, nei periodi in cui le truppe si accampavano in altura, i soldati osservavano il digiuno rituale prima delle battaglie, per prepararsi all'offensiva. Non possiamo confermarlo storicamente, ma questa narrazione popolare rende Monte Desusino un luogo dove la storia e il mito si intrecciano ancora oggi.