2025 da incorniciare per il Gela, che si affaccia ad un 2026 carico di speranze
Le vittorie contro Canosa e Nissa rimangono i momenti più significativi dell’anno, conditi da una grande cornice di pubblico che ha ritrovato la gioia di andare allo stadio e tifare per la squadra della propria città.
Gela. Il 15 giugno il Gela ha riscritto una pagina della propria storia, centrando nuovamente la promozione in Serie D. Un ribaltone clamoroso ai danni del Canosa che, senza ombra di dubbio, rappresenta il punto più alto toccato dal calcio locale nell’ultimo anno e non solo.
Sono quelle provate in quella magica domenica estiva le emozioni da cui si deve ripartire per affrontare un 2026 che si preannuncia scoppiettante per il club biancazzurro, che ha chiuso l’annata all’ottavo posto in classifica nel campionato di Serie D, ritrovato dopo sei lunghi anni di attesa. Da giugno in poi sono cambiate innumerevoli cose: l’allora presidente Marco Scerra ha deciso di fare un passo indietro, lasciando solo l’altro massimo dirigente Toti Vittoria, che nonostante le tante voci di corridoio susseguite e i tanti avvenimenti sta onorando il proprio ruolo e rispettando le aspettative dei tifosi.
È cambiata anche la guida tecnica nell’arco di questi sei mesi. Dopo una lunga serie di risultati negativi, Gaspare Cacciola è stato sollevato dall’incarico per affidare la panchina a Peppe Misiti, che ha portato 12 punti su 18 disponibili all’organico biancazzurro, rinato dopo l’arrivo del nuovo allenatore. Tra queste quattro vittorie ottenute anche quella nel derby contro la Nissa. Dinanzi ad un “Vincenzo Presti” stracolmo di tifosi, il Gela ha regolato la rivale grazie ad un rigore perfetto dell’ex Dario Maltese, concesso dall’altro ex di giornata Manuel Sarao, atteso all’impianto locale dopo aver abbandonato la nave biancazzurra da capitano per sposare l’ambizioso progetto biancoscudato e per questo riempito di fischi. Lacrime di gioia e grande emozione per una gara che ha riempito lo stadio gelese, radunando più di tremila sostenitori attorno ad una squadra fino a qualche settimana prima in grande difficoltà e priva di certezze. Nel 2026 l’obiettivo primario deve essere quello di mantenere la categoria, senza rischiare di fare il passo più lungo della gamba e senza impelagarsi in situazioni difficili che potrebbero compromettere la missione salvezza dei biancazzurri. Le tante cessioni e i pochi innesti fanno preoccupare e non poco la tifoseria, chiamata a stringersi attorno alla squadra a partire da questa domenica. Al “Presti” arriverà il Savoia, campione d’inverno del girone al pari di Nissa e Nuova Igea Virtus. Il primo confronto fra le due formazioni è terminato sul punteggio di 0-0 e nessuna delle due squadre ha fatto male all’altra, seppur il Gela abbia sfiorato il vantaggio in più occasioni. La zona playoff dista adesso quattro punti, mentre quella playout è lontana sette lunghezze. Servirà un girone di ritorno all’altezza per riuscire nell’intento di proseguire il proprio percorso all’interno della massima serie dilettantistica e vivere altre stagioni gioiose dopo anni bui.
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