Gela. Tra i 35 e i 40 ettari, ammonta a tanto l’eventuale ampliamento della perimetrazione dell’area locale, già inserita tra le zone economiche speciali. L’amministrazione comunale, i sindacati e le associazioni di categoria puntano ad estenderne il perimetro. Questa mattina, dopo la convocazione fatta partire dal vicesindaco Terenziano Di Stefano, in municipio è iniziato il confronto. I tempi, però, sono stretti e già lunedì scade il termine per partecipare al bando che mette a disposizione altri 462 ettari, distribuiti tra Zes della Sicilia orientale e Zes della Sicilia occidentale. Anzitutto, però, vanno verificati anche aspetti relativi ai vincoli Sic e Zps, che sono presenti, seppur in minima parte, in alcune aree già ricomprese nella zona economica speciale. “Chiederemo una conferenza di servizi alla Regione – dice Di Stefano – i vincoli incidono poco sulle aree già ricomprese nella Zes, ma imprenditori e operatori del settore ci hanno fatto sapere che sono circa cento i progetti fermi, proprio a seguito dei vincoli. Quindi, vorremo evitare conseguenze sulla Zes”. Allo stesso tempo, si punta ad un ampliamento che ricomprenda, oltre alle aree Nord 1 e Nord 2 (già inserite), anche quella di congiunzione. Inoltre, si chiederà l’inserimento dell’area retroportuale, che fa riferimento al porto isola industriale, di quelle dismesse all’interno della raffineria Eni e delle zone D2, lungo la Gela-Catania. Niente da fare, invece, per i terreni che ricadono nei lotti che, almeno sulla carta, avrebbero dovuto far parte del maxi progetto (fallito) del polo agro-fotovoltaico “Ciliegino”. Mancano i criteri indicati nell’avviso. Al vertice di questa mattina, c’erano le sigle confederali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Sicindustria Caltanissetta, i rappresentanti degli ordini professionali e il consigliere comunale Salvatore Incardona, che già nelle scorse settimane aveva avuto interlocuzioni con l’assessore regionale Mimmo Turano. La convocazione era stata estesa anche ai componenti della commissione sviluppo economico, che per primi hanno chiesto il vertice. Forse, a causa di un disguido nella comunicazione non c’è stata la loro partecipazione.
“Si tratta – ha spiegato questa mattina da Palermo il presidente della Regione Nello Musumeci – di un’opportunità straordinaria per creare sviluppo e un’economia forte nei nostri territori che potranno in tal modo offrire alle aziende condizioni vantaggiose per gli investimenti attraverso il credito d’imposta, gli sgravi fiscali, le agevolazioni sul lavoro e gli ammortamenti”. Sempre dalla Regione, fanno sapere che “le candidature dovranno fare specifico riferimento a una delle due Zes e le aree, obbligatoriamente non residenziali, dovranno configurarsi come porto, retro-porto anche di carattere produttivo e aeroportuale, piattaforma logistica o interporto. Spetterà all’ente proponente dimostrare che l’area candidata possegga un nesso economico funzionale con l’area portuale. Tra i criteri di preferenza, in fase di valutazione delle domande, la presenza di uno snodo ferroviario, di parcheggi e di illuminazione pubblica”.