Gela. Avrebbe offeso un avvocato che, intanto, aveva fatto avviare tutte le necessarie procedure per ottenere pagamenti arretrati. Così, il giudice Domenico Stilo ha comminato una pena di tre mesi di reclusione nei confronti dell’artigiano Giovanni Aquinato.
L’imputato, stando all’accusa, avrebbe offeso, rivolgendogli una serie d’insulti, l’avvocato Giuseppe Aiello, recentemente scomparso. “Avevo cercato in tutti i modi di scongiurare i pignoramenti sui miei beni – ha spiegato in aula l’imputato – avevo chiesto un po’ di tempo per ripagare il debito. Invece, è stato tutto inutile”. Il giudice Stilo ha concesso le attenuanti generiche all’imputato: il pubblico ministero Pamela Cellura, invece, aveva chiesto otto mesi di reclusione.
L’artigiano era difeso dall’avvocato Vincenzo Vitello: il professionista offeso, invece, si era costituito parte civile insieme al legale Fabrizio Ferrara. Le offese contestate all’imputato sarebbero state rivolte al defunto avvocato davanti la vecchia sede del tribunale civile di via Marconi.