Caltanissetta. L’ha rinchiusa in casa, violentata e derubata. La vittima lo ha però riconosciuto in foto consentendo l’arresto. Deve rispondere di violenza sessuale, lesioni personali aggravate e furto un cittadino tunisino, Aleyi Saadeddine, trentenne pregiudicato.
La squadra mobile ieri ha eseguito il fermo emesso dalla Procura distrettuale della Repubblica di Caltanissetta. I reati sono stati commessi nei primi di febbraio nei confronti di una donna. La violenza si è consumata nell’abitazione del fermato, dopo che questi aveva invitato la vittima, una sua conoscente, a recarsi nella propria abitazione. Una volta in casa, dopo aver consumato un drink, Aleyi Saadeddine ha messo le mani addosso alla donna. La vittima, intuendo le intenzioni dell’uomo, gli ha chiesto di smetterla, ma è stata colpita con pugni e schiaffi.
Dopo averla percossa, l’aggressore ha chiuso a chiave la porta dell’abitazione e con violenza ha costretto la donna a subire atti sessuali; dopo averla violentata, e prima di lasciarla andar via, l’uomo l’ha anche derubata di oggetti che la stessa custodiva nella sua borsa.
La donna in un primo momento per la vergogna ha deciso di non raccontare nulla di ciò che le era accaduto, successivamente, a causa delle lesioni subite, si è recata in ospedale. Le indagini hanno preso avvio proprio dal pronto soccorso dove, su richiesta dei medici, è intervenuto l’equipaggio di una volante che ha raccolto le prime testimonianze della vittima. La successiva attività di indagine condotta dalla squadra mobile ha consentito alla Procura di emettere il decreto di fermo sussistendo gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati contestati all’uomo. Infatti, quest’ultimo, del quale la vittima non conosceva il nome, è stato individuato fotograficamente con assoluta certezza dalla donna, che ha anche descritto con particolare precisione gli episodi di violenza. I poliziotti ieri hanno condotto l’uomo in carcere, scongiurando così il pericolo di fuga.